Al fondo di uno dei più suggestivi sagrati di tutta la provincia si erge l’imponente facciata barocca della chiesa prepositurale di San Giacomo di Roncaglia, dedicata appunto a San Giacomo Apostolo.
Venne edificata al posto della precedente quattrocentesca, parimenti dedicata all’apostolo Giacomo e quasi completamente abbattuta.
L’ampio sagrato presenta sui due lati quattordici cappelle affrescate con gli episodi della Via Crucis da Giovanni Antonio e Giuseppe Antonio Torricelli da Lugano (sec. XVIII).
L’aula è a navata unica con volta a botte, con presbiterio e abside poligonale; ai lati si aprono sei cappelle poco profonde. Volta, presbiterio e cappelle sono decorate con stucchi di Agostino Silva e affreschi di Pietro Bianchi.
La prima cappella a sinistra ha un’interessante pala d’altare rappresentante la Madonna con Bambino e San Filippo Neri, opera di Carlo Innocenzo Carloni (1686 – 1755), del quale si possono ammirare le splendide pale d’altare e gli affreschi dell’abside nella chiesa parrocchiale di Mello.
La chiesa di San Giacomo possiede anche altre interessanti opere d’intaglio ligneo: oltre ai pregevoli stalli del coro, sono di buona fattura due confessionali (sec. XVIII), il pulpito e l’organo.
Le generose donazioni degli abitanti emigrati a Roma, Milano e nelle Americhe la arricchirono inoltre di argenteria, arazzi e stendardi.
Della vecchia chiesa, tra la parete dell’abside, la sagrestia e il muro perimetrale rimane un piccolo vano nel quale sono venuti alla luce alcuni affreschi: vi si vedono i resti di una Crocifissione e di una Madonna con Bambino e sette di nove pannelli raffiguranti le Storie di San Giacomo.
Queste opere, in stile tardo-gotico, presentano analogie stilistiche con quelli dell’oratorio S. Andrea e con gli affreschi posti sulla parete esterna di casa Camero di Civo, e sono testimonianza di un’intensa religiosità popolare oltre che del forte legame, sia spirituale che civico, esistente tra le chiese e le comunità di Civo e Roncaglia, che, per lungo tempo, costituirono un’unica parrocchia.
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