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Il Colondello

Il colondello delebiese era la tipica struttura abitativa del comune di Delebio, il suo nome “culundél” deriva dal latino colonia.

Se ne contano in tutto il paese ben 66 come risulta della cartina comunale del 1812 anche se oggigiorno a causa dei vari interventi di ristrutturazione edilizia pochi conservano ancora il loro aspetto originario.

Il tipico colondello è composto da gruppi di case rurali con annesse stalle e fienili costruiti in pietra e legno che si sviluppano attorno ad un cortile interno molto spesso ciottolato (griscia).

All’interno di esso si svolgevano tutte le attività della comunità agricola organizzate attorno a uno spazio funzionale gestito e abitato in comune. Infatti nello stesso colondello potevano vivere insieme anche sei differenti famiglie legate da solidi vincoli di interdipendenza e dalla necessità di aiuto reciproco, il tutto regolamentato da solide regole orali tramandate di generazione in generazione.

Questo particolare sistema abitativo è un esempio unico in Valtellina e tipico del nostro comune, infatti strutture abitative di questo genere sono frequenti nelle zone della pianura padana come nel basso lecchese e bergamasco.

Tempietto Votivo degli Alpini

Il gruppo Alpini di Andalo Valtellino è stato fondato nel febbraio del 1967.

Inizialmente gli alpini di Andalo erano iscritti nel gruppo di Delebio ma grazie all’impegno e alla passione in primo luogo degli alpini Dattomi Donnino e Margolfo Italo, con la collaborazione di alcuni ex combattenti e di altri alpini simpatizzanti, si è costituito un gruppo anche nel paese di Andalo.

L’impegno primario del gruppo è sempre stato quello di ricordare e commemorare, attraverso la festa annuale dell’ultima domenica di gennaio, tutti i caduti e i dispersi di Andalo Valtellino nelle due grandi guerre.

Un ricordo particolare è sempre stato dedicato ai caduti e ai dispersi del fronte russo dove, in particolare nelle tragiche battaglie di Nicolajewka e Warwarowka, molti alpini hanno perduto la loro giovane vita.

Nel 1996 all’interno del gruppo è sorta l’idea di costruire un tempietto votivo e grazie alla concessione di un terreno a Piazzo, di proprietà della signora Ziveri Irene, moglie del geom. Gherbi Martino, nel febbraio del 1997 sono iniziati i lavori.

Dopo tre anni circa di grande impegno e grazie anche all’aiuto di molti simpatizzanti, enti e piccole imprese, il 26 settembre 1999 si è celebrata l’inaugurazione ufficiale e sono state scoperte le due lapidi con incisi i nomi dei caduti e dei dispersi.

Da allora, ogni anno, l’ultima domenica di agosto viene organizzata una festa popolare che coinvolge tutto il paese.

Attrattiva aperta al pubblico e visitabile.