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Santuario di Valpozzo

santuario di valpozzo piantedo

L’origine del santuario di Santa Maria delle Grazie e del Suffragio, in Valpozzo a Piantedo, non è documentata. La località Valpozzo o Valputeo ricorre in numerosi documenti del secolo XVI e, probabilmente, deve il  suo nome alla famiglia dei Valpozzo. Si stabilirono in quella zona, chiamata anche Bögia per la conformazione del terreno, fin dall’inizio del Cinquecento. Fino a tre anni fa il santuario, collocato all’inizio del cammino mariano che conduce a Tirano, era la tappa finale del sentiero del Viandante che oggi prosegue fino a Morbegno.

L’edificazione del primitivo edificio si potrebbe collocare nel XV secolo. A tale periodo risale l’antico affresco del presbiterio che ricorda il fatto miracoloso: l’apparizione della Vergine Maria a un abitante di Piantedo e la sua salvezza dall’agguato di alcuni briganti.

L’edificio è ad una sola navata, la zona absidale con volta a crociera è affrescata con dipinti che raffigurano i quattro evangelisti, l’apparizione della Madonna e la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli. Sulla parete di fondo è presente l’antico affresco della Madonna di Valpozzo con Gesù Bambino benedicente, attorniata da due santi.

Il campanile che ora svetta all’imbocco della Valtellina viene eretto al termine della Grande Guerra per adempiere a un altro voto alla Madonna fatto nel 1917. La Valtellina corre il pericolo di diventare zona di operazioni militari e la popolazione rischia l’evacuazione. L’invasione nemica risparmia la valle. Il popolo vede una particolare protezione divina anche nel numero dei caduti in combattimento, che è esiguo rispetto ai paesi vicini. La febbre spagnola, poi, miete poche vittime. Ecco allora che, al termine del disastroso conflitto, la quarta domenica di ottobre, quando tutti sono scesi dagli alpeggi, si celebra la prima festa del Ringraziamento. Il 26 ottobre 1919 tutto il paese è in festa e anche dai paesi vicini, Delebio, Andalo, Rogolo, Colico S. Bernardino e Colico S. Giorgio, giungono persone in processione. Il mattino si celebra la messa solenne e il pomeriggio si cantano i vespri, seguiti da un lungo corteo attraverso le vie del paese. Proprio in quell’occasione viene deposta la prima pietra del futuro campanile, ultimato nel 1924.

Attrattiva aperta al pubblico e visitabile  su richiesta al parroco al termine delle cerimonie religiose.

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