Sentiero Bonatti
Monastero di Dubino – Bivacco Primalpia
PARTENZA: Dubino fraz. Monastero
ARRIVO: Val Masino loc. Bagni di Masino
DISLIVELLO: ca. +2250 m
DIFFICOLTÀ: EE (escursionisti esperti)
La Costiera dei Cèch ha ospitato per diversi anni una delle più eminenti figure dell’alpinismo mondiale: Walter Bonatti, conosciuto come il “re delle Alpi”. Da Monastero di Dubino, precisamente dall’originale abitazione dell’alpinista, parte un sentiero a lui dedicato. Questo giunge fino ai Bagni di Masino e si sviluppa lungo la dorsale che divide la Costiera dei Cèch dalla Valle dei Ratti. Il sentiero è un impegnativo percorso di trekking di circa 25 km, con importanti dislivelli. È consigliato dunque affrontare il cammino con adeguato allenamento, preparazione ed equipaggiamento, possibilmente dividendo il percorso su due o più giornate, appoggiandosi ai rifugi presenti sulla via. La prima giornata può essere impegnata risalendo il versante retico e percorrendo, circondati da magnifici panorami, la cresta spartiacque tra Valtellina e Valchiavenna fino al bivacco Primalpia. Durante la seconda giornata si completa il percorso raggiungendo Bagno di Masino attraverso l’impegnativo Passo del Calvo, dal quale si possono ammirare le vie del gruppo Masino-Bregaglia scalate da Walter Bonatti.
Prima giornata. Il punto di partenza è la casa del celebre alpinista Walter Bonatti, presso la frazione Monastero di Dubino (290 m). Da qui si raggiunge S. Giuliano (760 m) risalendo un facile sentiero tra castagni e robinie, per poi proseguire, incrociando e oltrepassando la strada in cemento, sul sentiero che porta alla località Piazza (990 m – 1 h e 30 min). Qui si può godere di un’incantevole panorama sull’Alto Lario. Un agevole sentiero conduce alla cima del Monte Foffricio (1258 m) dove si incrocia il tracciato per Prati dell’O. Proseguendo verso sinistra si raggiunge la cresta che fa da spartiacque tra Valtellina e Valchiavenna e la salita continua fino alla baita dell’Alpe Bassetta (1746 m). Dalla cima del Monte Bassetta si ha davvero una vista spettacolare su Valchiavenna, Alto Lario e Bassa Valtellina. Da qui si prosegue su un facile sentiero che porta al Passo Culmine (1818 m) e si incrocia il sentiero per i Prati Bruciata (senza imboccarlo in quella direzione). Si prosegue verso sinistra lungo il sentiero quasi piano incrociando prima la Valle Priasca e poi la “Croce”. Si è a questo punto in Val dei Ratti. Scendendo leggermente si continua sul sentiero. All’incrocio, tenendo la destra, si risale per poi entrare, attraversata un’ampia ganda, nell’Alpe di Codogno (1807 m). Dopo aver proseguito la salita e incontrato alcune baite si entra in Val Bassa, dove continuando a salire lungo la sponda erbosa e soliva si raggiunge la bocchetta (2330 m) tra il Monte Sciesa e il Monte Erbea. Scendendo e fiancheggiando un ampio canalone in pietrame ci si affaccia alla parte alta del bacino di Piempo, storico alpeggio. Tenendo poi la destra e risalendo verso est lungo un ripido e stretto sentiero si raggiunge una sella erbosa chiamata la Forcelletta (2200 m). Da qui si scende, prima a destra e poi volgendo a sinistra, su piccole gande, entrando in una larga apertura erbosa che è il bacino della parte alta dei pascoli di Primalpia. Si prosegue e si raggiunge l’omonimo bivacco (1980 m).
Seconda giornata. Dal bivacco Primalpia si sale lungo il sentiero in direzione sud-est e si volge a sinistra puntando a nord quando si incrocia il sentiero che porta al bivacco Bottani-Cornaggia, raggiungendo una terrazza erbosa. Si continua su avvallamenti e si scende in un vallone (prestare attenzione in questo tratto) per raggiungere il Lago dal Marzel (2310 m). Lo si fiancheggia tenendo la sinistra e si risale sino un masso dove il sentiero si divide. Bisogna andare a sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Omio. Giunti ad un pianoro dove si incrocia la via per il rifugio Volta, si tiene la destra e si risale in direzione nord incontrando ad un certo punto tratti esposti su cengie con corde fisse, raccomandati solo per escursionisti esperti, fino al Passo del Calvo (2740 m). Qui la vista è sublime e si possono ammirare le vie del gruppo Masino-Bregaglia scalate da Walter Bonatti. Dal passo si scende attraverso un tratto impegnativo su di una lunga cengia che necessita di imbragatura e cordino per assicurarsi alle corde fisse. Quindi tra cengie erbose e speroni rocciosi si raggiungono i primi pascoli della Val Ligoncio e il Rifugio Omio (2100 m). Si prosegue quindi la discesa attraversando l’Alpe dell’Oro e il Pian del Fango. Si presta attenzione alla segnaletica nei boschi, fino a Bagni di Masino (1172 m), punto d’arrivo del Sentiero Bonatti.