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Bivacco Legui

Scöcia – Rifugio Alpe Piazza – Bivacco Legui

PARTENZA: Scöcia (1373 m)

ARRIVO: Bivacco Legui (2000 m)

DISLIVELLO: ca. +627 m

TEMPO: ca. 2 ore

Si parcheggia l’auto in località Scöcia (1373 m): oltre la strada non viene spazzata. Si sale sulla carrozzabile verso Cornelli. A circa 1500 m, appena prima del divieto di transito, c’è uno spiazzo. Sulla destra si stacca il sentiero per il Rifugio Alpe Piazza (cartelli). Si seguono le tracce sempre presenti e poco dopo si sbuca su terreno aperto verso le baite di Corte Grande (1624 m). La vista da qui abbraccia tutto il percorso che si andrà a compiere. Si supera verso N il pianoro dell’alpeggio. Al suo termine il sentiero entra nel bosco e dopo una salita ecco una radura ai piedi di Cornelli. Si piega a SE traversando alti sopra le baite di Baitridana (1750 m). Insistendo nella medesima direzione si giunge al Rifugio Alpe Piazza (1835 m). Puntando verso il crestone occidentale del Monte Lago (2322 m), si può giungere fino al Bivacco Legui (2000 m).

Pizzo Berro

Rifugio Ronchi – Pizzo Berro

PARTENZA: strada per il Rifugio Ronchi (1000 m o fin dove è sgombra dalla neve)

ARRIVO: Pizzo Berro (1851 m)

DISLIVELLO: ca. +851 m

TEMPO: 2 ore e 20′

Si sale in auto lungo la strada che da Bema porta al Rifugio Ronchi fino a 1000 m. Una volta parcheggiato e indossate le ciaspole, si percorre un tratto di strada per poi giungere ai prati innevati. Dai pressi del rifugio è già ben visibile la croce di vetta. Un centinaio di metri oltre la struttura, sulla destra si stacca il sentiero (cartelli) per il Pizzo Berro. Lo si segue fino a sbucare a Fracino (1492 m), dove il bosco si apre. Si attraversa la radura, quindi in alto si riprende il sentiero che comincia a prendere quota in direzione SO. La salita nel bosco è piuttosto ripida. Improvvisamente la vegetazione si apre e si scorge la croce di vetta. Senza calcare i ripidi pendii laterali, si segue la breve dorsale che regala la vetta del Pizzo Berro (1851 m).

Alpe Sona

Biorca – Alpe Sona

PARTENZA: Biorca (1164 m)

ARRIVO: Alpe Sona (1900 m)

DISLIVELLO: ca. +736 m

TEMPO: ca. 2 ore e 30′

DIFFICOLTA’: OSA

La partenza è dalla Biorca (1164 m). Si percorre la Val Corta, per poi attraversare (sx) il ponticello poco prima dei Barbera. Quindi ci si comincia ad inoltrare il Val di Lemma, tenendo sempre la sinistra (destra idrografica) del torrente senza possibilità di sbagliare. Giunti alla casera di Lemma bassa (1694 m), si raggiunge il torrente e lo si attraversa. Si prende quota in sinistra orografica su un costolone boscoso seguendo grossomodo il tracciato del sentiero estivo. Dopo numerosi zig zag, si sbuca improvvisamente nei pascoli aperti dell’Alpe Sona (1900 m). Il luogo regala una sensazione di libertà e calma assoluta, rotta esclusivamente dalle nostre voci. Davanti si ha la prestante mole del Foppone (2303 m), mentre più a sinistra c’è il Monte Tartano (2290 m), per niente slanciato.

Cima della Rosetta

PARTENZA: Tir Di Bur (P su strada agro-silvo-pastorale, 1203 m)

ARRIVO: Cima della Rosetta (2156 m)

DISLIVELLO: 939 m

TEMPO: 3 h

IL PERCORSO È DI MEDIA DIFFICOLTÀ SOLO IN CONDIZIONI DI NEVE STABILE

La Cima della Rosetta (2156 m) è “la classicissima” dello scialpinismo in Valgerola, ma è un itinerario molto consigliato anche per i ciaspolatori. Il panorama ricompensa di ogni fatica.

Il parcheggio in località Tir di Bur (1203 m), uno slargo a lato della strada che collega Rasura con il Rifugio Bar Bianco, è il punto di partenza per la Cima della Rosetta (2156 m).

È possibile seguire il tracciato a tornanti, oppure risalire tra i boschi e lungo i prati dei maggenghi, Larice (1319 m) e Ciani (1380 m) e in 1 ora e 30 circa ecco il Rifugio Bar Bianco (1522 m).

La croce della cima è – da lì in poi – sempre ben visibile.

Il percorso procede, sulla destra del pendio, fino alle Baite del Prato (1715 m) e poi oltre per raggiungere un rado boschetto prima della cresta. Il tratto più ripido, da percorrere con attenzione, conduce alla croce in ferro sulla vetta a 2156 metri slm.

In assenza di neve il punto di partenza è il parcheggio nei pressi della località Ciani o del Rifugio Bar Bianco.

Pila – Passo di Tartano

Dagli anni ’70 la Val Tartano è una meta conosciuta ed apprezzata per lo scialpinismo e per le ciaspolate, ricca di itinerari classici ma che stupiscono chi li percorre, come la tranquilla salita al Passo di Tartano, sicuramente la più battuta, al Passo di Porcile un po’ più alto e panoramico, la Bocchetta dei Lupi che si collega alla Val Madre. L’esposizione a Nord della maggior parte degli itinerari è garanzia di neve di ottima qualità fino a stagione inoltrata. Numerose sono anche altre cime che meritano di essere raggiunte come la cima di Lemma, che è tra le più frequentate in assoluto anche dai bergamaschi, la Cima Dordona, il Dos Tacher e il Monte Rotondo.

Itinerario al Passo di Tartano

Itinerario: Pila (1300 m) – Arale (1485 m) – Casera di Porcile (1803 m) – Baita del Lares (m 1900) – Passo di Tartano (2108 m)

Dislivello: 808 m

Durata: ore 2.30

Si lascia l’auto al parcheggio alla frazione di Pila, dove ha inizio l’itinerario incamminandosi sulla strada della Val Lunga. Passati sotto la contrada Arale, poco più avanti, la strada compie un tornante sinistroso, dopo il quale si prende a destra il sentiero estivo per i Laghi di Porcile, lo si percorre e si passa alti sopra la baita Bianca, oltre la quale si attraversa il torrente. Dopo qualche tornante il terreno si adagia nella conca che ospita la casera di Porcile. Lasciate a sinistra le baite, si continua a salire fino alla baita del Lares, quindi si lascia a sinistra la traccia che va ai Laghi di Porcile e si procede a destra. Al successivo dosso si avvista la croce del passo di Tartano raggiungibile con un’ultima salita.

Gerola Alta – Laveggiolo

PARTENZA: Gerola Alta c/o Chiesa di S. Bartolomeo (1050 m)

ARRIVO: Laveggiolo (1485 m)

DISLIVELLO: ca. +435 m

DIFFICOLTÀ: Facile

Ciaspolata facile che attraverso i piccoli nuclei rurali di Castello e Laveggiolo permette di scoprire storia e tradizioni della Val Gerola.

In base alle condizioni della neve il percorso può essere effettuato anche senza l’ausilio di ciaspole.

Dalla piazza della chiesa di S. Bartolomeo a Gerola Alta si imbocca la via che dal retro incrocia il tracciato per località Foppa. La passeggiata è inizialmente su strada asfaltata fino al primo tornante, dove una palina in legno reca la scritta “Antiche mulattiere”. Il sentiero, dopo aver attraversato il torrente Vedrano tramite un ponticello, incontra la carrabile per pochi metri e poi risale i prati fino al nucleo di Castello (1329 m). La mulattiera prosegue oltre le case fino alla chiesa di S. Rocco per poi raggiungere Laveggiolo (1485 m).

Monte Olano

Tir Du Bur – Monte Olano

PARTENZA: Rasura, loc. Tir Du Bur

ARRIVO: Monte Olano

DISLIVELLO: ca. +449 m

TEMPO: 2 ore

Il Monte Olano, o Motta per la sua conformazione, è un pascolo panoramico sulla Bassa Valtellina: guardando a valle ci sono Morbegno e Talamona, più su la Costiera dei Cech e le Alpi Retiche con il Monte Disgrazia, il profilo della Val Tartano, poi le Valli del Bitto.

Il punto di partenza è il parcheggio in località Tir Du Bur (M 1203), uno slargo a lato della strada agro-silvo-pastorale che collega Rasura con le località più a monte.

Il percorso coincide con la strada principale fino al bivio con il cartello che indica il Rifugio della Corte, da raggiungere seguendo il tracciato.

Il sentiero, segnalato con il numero 114, sale con una certa pendenza nel bosco di abeti e da quota 1268, oltre le località Tagliate (M 1364) e Barech (M 1541). Quindi in 1 ora circa porta sul Monte Olano, a 1702 metri slm.

“ALLUNGA IL PERCORSO” → La casera di Olano (M 1792), un gruppo di baite, è a pochi minuti di ciaspole proseguendo sulla motta a sinistra, come indicato da un segnavia, in un ambiente più nascosto, racchiuso tra le montagne: la Cima Rosetta e il Monte omonimo, il Pizzo Olano e il Pizzo dei Galli.

In assenza di neve il punto di partenza è il parcheggio nei pressi del Rifugio della Corte.

Biorca – Bagini

PARTENZA: Biorca (1140 m)

ARRIVO: Bagini (1260 m)

DISLIVELLO: +120 m

DIFFICOLTÀ: Facile la Val Corta in Val Tartano è un vero paradiso per le ciaspole. L’itinerario qui proposto è semplice e alla portata di tutti. Partendo dalla località Biorca (1140 m, a sud-ovest del nucleo di Tartano) si percorre il tracciato della strada sterrata che si inoltra nella Val Corta fino al caratteristico abitato di Bagini (1260), punto nel quale la valle si dirama in Val di Lemma e Val Budria.

Val di Mello

PARTENZA: San Martino (960 m)

ARRIVO: Rasega (1151 m)

DISLIVELLO: +191 m

DIFFICOLTÀ: Facile

La Val di Mello, celebre meta estiva, regala un’incantevole escursione anche agli amanti delle ciaspole. Dall’abitato di San Martino si può raggiungere a piedi con i doposci il parcheggio nei pressi della trattoria Gatto Rosso e da qui partire con le ciaspole addentrandosi nella valle fino alla località Rasega.

N.B. Se l’innevamento non è sufficiente a rendere il percorso adatto alle ciaspole, l’itinerario può essere percorso con doposci o scarponcini invernali anche sulla neve battuta.

Albaredo – Alpe Piazza

PARTENZA: Strada provinciale del Passo San Marco Km 15,100 (1370 m)

ARRIVO: Alpe Piazza (1830 m)

DISLIVELLO:  +460 m

DIFFICOLTÀ: Facile

Ciaspolata adatta a tutti che garantisce una vista meravigliosa su Alpi Retiche e Orobie. Raggiunto il paese di Albaredo per San Marco, si prosegue sulla strada provinciale che conduce al Passo San Marco (chiuso nella stagione invernale) fino al km 15,000, posteggiando dove c’è la deviazione per il Rifugio Alpe Piazza. Da qui si prende prima la strada sulla sinistra seguendo le indicazioni per Rifugio Alpe Piazza, dopodiché si imbocca la mulattiera sulla destra che con tornanti e traversi porta al maggengo di Scoccia (1445 m) e poi a Corte Grassa (1614 m) e Corte Grande. Da qui la pendenza si fa meno marcata e per un breve tratto ci si inoltra nel bosco, prendendo a sinistra quando incontriamo un bivio (seguire indicazioni per rifugio e Monte Pisello) per poi giungere a Baitridana (1670 m). Volgendo verso sud arriviamo quindi all’alpeggio di Alpe Piazza e con un lungo e facile traverso del pascolo al Rifugio.