DIFFICOLTÀ: Facile la Val Corta in Val Tartano è un vero paradiso per le ciaspole. L’itinerario qui proposto è semplice e alla portata di tutti. Partendo dalla località Biorca (1140 m, a sud-ovest del nucleo di Tartano) si percorre il tracciato della strada sterrata che si inoltra nella Val Corta fino al caratteristico abitato di Bagini (1260), punto nel quale la valle si dirama in Val di Lemma e Val Budria.
La Val di Mello, celebre meta estiva, regala un’incantevole escursione anche agli amanti delle ciaspole. Dall’abitato di San Martino si può raggiungere a piedi con i doposci il parcheggio nei pressi della trattoria Gatto Rosso e da qui partire con le ciaspole addentrandosi nella valle fino alla località Rasega.
N.B. Se l’innevamento non è sufficiente a rendere il percorso adatto alle ciaspole, l’itinerario può essere percorso con doposci o scarponcini invernali anche sulla neve battuta.
PARTENZA: Strada provinciale del Passo San Marco Km 15,100 (1370 m)
ARRIVO: Alpe Piazza (1830 m)
DISLIVELLO: +460 m
DIFFICOLTÀ: Facile
Ciaspolata adatta a tutti che garantisce una vista meravigliosa su Alpi Retiche e Orobie. Raggiunto il paese di Albaredo per San Marco, si prosegue sulla strada provinciale che conduce al Passo San Marco (chiuso nella stagione invernale) fino al km 15,000, posteggiando dove c’è la deviazione per il Rifugio Alpe Piazza. Da qui si prende prima la strada sulla sinistra seguendo le indicazioni per Rifugio Alpe Piazza, dopodiché si imbocca la mulattiera sulla destra che con tornanti e traversi porta al maggengo di Scoccia (1445 m) e poi a Corte Grassa (1614 m) e Corte Grande. Da qui la pendenza si fa meno marcata e per un breve tratto ci si inoltra nel bosco, prendendo a sinistra quando incontriamo un bivio (seguire indicazioni per rifugio e Monte Pisello) per poi giungere a Baitridana (1670 m). Volgendo verso sud arriviamo quindi all’alpeggio di Alpe Piazza e con un lungo e facile traverso del pascolo al Rifugio.
Il punto di partenza è il parcheggio nei pressi del torrente Tartano, in località Biorca, raggiungibile dal fondovalle con la SP 11. La strada in Val Corta, con le acque a sinistra, è da seguire per circa 700 metri, poi – al bivio – c’è la carrozzabile che raggiunge i Fognini a quota 1300 metri, con un ultimo tratto di sentiero segnalato dopo il quarto tornante (altrimenti si va per la Foppa). La contrada è anche di interesse architettonico per la presenza di alcune esempi di blockbau, che è la prima e più antica forma di costruzione lignea, del 1600, i più antichi di tutta la Val Tartano. Il ripido prato, oltre le baite, accompagna al bosco, circa 100 metri più su e poco dopo un fienile in legno che il sentiero supera a sinistra. Gli abeti scoprono il cielo solo oltre i 1600 metri di altitudine, con il Dosso Pàia a quota 1688 m che è il primo punto panoramico; oltre, risalendo la radura, senza mai rientrare nel bosco – 1835 sono i metri sul livello del mare – c’è Baitü.
ARRIVO: Pescegallo (1454 m)/Rifugio Salmurano (1850 m)
DISLIVELLO: +200 m/+600 m
DIFFICOLTÀ: Media
Itinerario per ciaspole che si snoda su una comoda stradina ideale per familiarizzare con questi strumenti invernali. Da Fenile (1263 m) si parte seguendo quello che è il “percorso salute” (dopo il secondo ponte sul Bitto ad occidente rispetto al nucleo abitato), proseguendo in leggera salita attraverso una magnifica pecceta fino a raggiungere Pescegallo (1454 m). Da qui, prestando attenzione all’eventuale presenza di ghiaccio, si raggiunge il Rif. Salmurano (1850 m) seguendo un sentiero chiamato “la stradina”.