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Tag: Cosio Valtellino

Chiesa di San Martino

A Cosio, la chiesa di San Martino, originaria del XII secolo, ha subito modifiche nel XV e XVII. Oltre a frammenti di pregevoli affreschi del Cinquecento, tele, statue e arredi dei secoli XV-XVIII, custodisce una tela con il Martirio di S. Bartolomeo, di ottima fattura. Si ritiene dipinto su un modello di un’incisione di Giuseppe Ribera detto lo Spagnoletto.

All’esterno sul fianco di sinistra sono visibili affreschi del Cinquecento che ritraggono San Sebastiano e San Martino a cavallo. In una nicchia la Madonna con due Santi ed in due tondi l’Angelo e l’Annunziata.

Chiesa di Sant’Ambrogio

Citata per la prima volta in un documento del 1350, una chiesa dedicata a Sant’Ambrogio sorgeva a Regoledo sicuramente almeno già dal IX secolo. Essa era legata alla presenza dei monaci benedettini di Sant’Ambrogio di Milano. Di questo tempio, che sappiamo essere stato ampliato nel Settecento, non rimane più nulla in quanto abbattuto nel 1919 quando la chiesa nuova era già completata. L’attuale chiesa di Sant’Ambrogio venne eretta ex-novo a partite dal 1862 su commissione della comunità parrocchiale di Regoledo. Il progetto fu affidato a Cesare Scalcini, di origini morbegnesi, che disegnò un edificio neoclassico ispirato alla basilica di San Carlo al Corso di Milano. L’orientamento era Est-Ovest e la pianta centrale ruotava attorno ad un grande ottagono, con vani aperti su ogni lato.

All’interno, il catino absidale presenta un affresco di Alberto Gavazzeni raffigurante la Glorificazione di sant’Ambrogio. Quindi nella maestosa cupola l’affresco di Cristo Re dell’universo, opera di Mario Albertella, risale al 1933. In quest’ultimo è anche interessante notare due angeli che sorreggono la bandiera del Regno d’Italia e dello Stato Pontificio, in omaggio ai Patti Lateranensi da poco siglati. Dalla precedente chiesa provengono l’altare di San Giuseppe, la tela settecentesca in esso collocata raffigurante il Transito di san Giuseppe e anche il cinquecentesco Trittico Baruta, preziosa opera lignea posta nella parete destra dell’abside.

Cappella La Bona Lombarda

Posizione: Cosio Valtellino – Fraz. Sacco – Località Campione – Antica Strada della Valgerola

La mulattiera tra Morbegno e Sacco (Cosio Valtellino) è storia, natura e leggenda.

Il percorso, che inizia in Via Carlo Cotta – Vicolo Nani, passa per la Selva Maloberti, con vista su Morbegno, e in Località Campione incontra la figura della Bona Lombarda, qui nata nel 1417.

Fra le persone illustri che dominano i paesi vicini a Morbegno, una famosa e molto nota fu Bona Lombarda, donna veramente singolare, che seppe ispirare, con le sue gesta tanto piene di virile ed umana fortezza, studiosi e scrittori. Nel 1432, nel pianoro di Campione lungo la valle del Bitto, in mezzo a vetusti castagni, prati e case rurali, la notò il capitano di ventura Pietro Brunoro dei conti di San Vitale mentre era al servizio del duca di Milano, il quale dopo aver battuto i Veneziani a Delebio, presidiava la zona di Morbegno. Il capitano e Bona si innamorarono e lei lo seguì sempre in battaglia: una vita tra intemperie e pericoli, fedele, coraggiosa ed ottima consigliera al servizio dei Signorotti. In località Campione, dove si narra esista ancora la casa natale dell’eroina, nell’edicola detta “Cappella Lombarda” associando la memoria del Giubileo Sacerdotale di papa Leone XIII, nel 1887, venne collocata una lapide con una bellissima iscrizione di Don Antonio Maffei, che riassume le vicende di Bona Lombarda:

«Bona Lombarda, a cui unanimi le storie tributano omaggi e lodi, nacque del 1417 fra il gruppo degli umili casolari qui tuttora sorgenti. Virtuosa e bella mentre tra queste selve guidava il gregge istantaneamente richiesta dal visconteo capitano Pietro Brunoro lo seguiva fida moglie in ogni evento nei generosi propositi irremovibile. Sfidò i perigli, difese e salvò il marito, conseguì vittorie e palme. Ammirata da tutti, reduce dalle turchesche pugne di Negroponte, moriva in Modone nel 1468. Altro esempio che anche in poveri tuguri e sotto ruvide spoglie nascondono talvolta magnanimi spiriti capaci di ardue e nobilissime imprese» (Antonio Maffei, 1887).

Il sentiero prosegue, oltre la cappelletta dedicata alla Bona Lombarda, e raggiunge la località di Sacco.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
https://www.ecomuseovalgerola.it/sentieri-storici/
https://www.ecomuseovalgerola.it/la-bona-lombarda/

Attrattiva aperta al pubblico e visitabile.

Chiesa di San Domenico

Cosio Valtellino – Frazione Regoledo – Via San Domenico

Il piccolo Oratorio di San Domenico occupa una posizione di tutto riguardo, è collocato in un luogo elevato, nella parte più vecchia del paese. L’edificio è addossato alla montagna, con la roccia viva che incombe verticale e scura, a tratti ricoperta di vegetazione. La chiesa sorge direttamente sulla pietra, con forte valore simbolico.

L’edificio si presenta come una struttura composta in cui si aggregano la chiesetta documentata già nel 1328, una sacrestia con un campanile del 1700 e un porticato risalente agli inizi del 1900.

I documenti sono avari di notizie relative all’edificio, si sa che un eremita, Domenico da Pisa, lo aveva scelto e aveva fatto quel poggio suo luogo di preghiera e di meditazione dove morì in fama di santità attorno al 1445.

Entrare in chiesa riserva un’esperienza sorprendente, un ciclo di affreschi, risalenti al 1514, occupano la parte absidale, una pregevole pala d’altare di Ippolito Borghese datata 1617 raffigura la morte del Beato Domenico e una nicchia nella parete addossata alla montagna ricorda il luogo dove sono state ritrovate le sue ossa.

“Per molte notti fu visto grande splendore, poi si trovò quel beato corpo”

Attrattiva aperta al pubblico e visitabilesaltuariamente in occasione delle messe. 

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L’Hotel Rezia Valtellina, situato a 600 mt dal centro di Morbegno, è il primo albergo che si incontra in Valtellina dalla nuova superstrada Trivio di Fuentes-Cosio, uscita Morbegno Ovest.

La famiglia Salvi, dal 1969, accoglie i clienti nel suo albergo che dispone di camere con vari comfort: televisione,  telefono, cassaforte, Wi-fi gratuito, creando un’atmosfera calda e accogliente in un ambiente familiare. Ampio parcheggio e ampio garage.

Gli ospiti potranno optare per soluzioni di pernotto con prima colazione.

Ristorante non attivo.

All’interno dell’hotel si trova la palestra Rezia Gym, molto attrezzata e aperta tutti i giorni anche ai non alloggiati.