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Vini Valtellinesi

grappolo di nebbiolo vendemmia

Le origini della viticoltura in Valtellina sono antichissime e vanno rintracciate, ben prima della conquista romana del 16 a.C., in quelle genti appartenenti al popolo dei Reti, forse se non di origine (o all’origine) in contatto con la civiltà etrusca e in seguito con quella celtica, che abitavano le vallate delle Alpi Centrali e Orientali tra cui, appunto, la Valtellina.  Lo storico greco Strabone (ante 60 a.C. – 21/24 d.C.) nella sua opera “Geografia” elogia così le doti vinicole dei Reti: «Dunque i Reti si estendono sulla parte dell’Italia che sta sopra Verona e Como; e il vino retico, che ha fama di non essere inferiore a quelli rinomati nelle terre italiche, nasce sulle falde dei loro monti». Successivamente si hanno attestazioni della produzione di vino in Valtellina con Romani e Longobardi, ma sarà soprattutto durante i 300 anni di dominazione svizzera-grigionese (1512-1797) che la viticoltura valtellinese verrà incentivata e prospererà.

Le origini antiche, e la fortuna successiva, della coltivazione della vite e della produzione di vino in Valtellina si spiegano anche con una serie di caratteristiche geografiche tali da permettere un favorevole “microclima valtellinese”: il suo sviluppo Est-Ovest garantische un’ottima esposizione a Sud, Alpi Retiche e Orobie proteggono dai venti  freddi settentrionali e umidi meridionali, le precipitazioni sono uniformi lungo il corso dell’anno e la Breva, un vento tiepido proveniente dal Lago di Como, percorre da fine primavera a tarda estate la valle asciugando il terreno e favorendo l’impollinazione.

Coltura e cultura del vino sulla Costiera dei Cèch

In Bassa Valtellina la “civiltà del vino” si è sviluppata su quella porzione di versante retico che qui prende il nome di Costiera dei Cèch. Essa occupa 11 comuni del mandamento di Morbegno, partendo dal Comune di Dubino fino al Comune di Buglio in Monte. La presenza di questa viticoltura, definita per le sue modalità “eroica”, ha modificato il paesaggio attraverso la coltivazione su terrazzamenti, delimitati da muri in pietrame a secco che disegnano la tessitura del paesaggio, tutela di equilibri ambientali e culturali. La superficie complessiva occupata dalla vite è di 163 ettari (fonte Dusaf 6, 2020), coltivata sia da viticoltori professionali che amatoriali, con una produzione di vini IGT Terrazze Retiche e DOC. L’intensa attività di formazione e di miglioramento varietale promossa dalla Comunità Montana di Morbegno ha portato ad un miglioramento qualitativo delle produzioni e a un rinnovato interesse verso la coltivazione della vite. Nel comprensorio del Consorzio Turistico Porte di Valtellina operano sette realtà produttive che commercializzano vino, in prevalenza rosso, per una stima relativa all’anno 2020 di ca. 60.300 bottiglie l’anno.

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