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Bosco di Co Vivo

l Bosco Co Vivo di Dazio è un percorso facile e adatto alle famiglie con bambini piccoli.

Il percorso parte dalla Chiesa di Sant’Anna. Sarà poi il bosco con le sue creature a guidarvi lungo il tragitto.

Il sentiero procede quasi interamente in piano pertanto è percorribile da bambini molto piccoli (dai 3 anni in su).

Si tratta di un giro ad anello lungo il quale i bambini saranno motivati a camminare per scoprire le sculture lignee che lo animano: gnomi intagliati negli alberi, grandi panchine di legno, ragnatele gigantesche, matitoni di legno colorati. E poi picchi nascosti nei buchi degli alberi e grandi massi dipinti.

Da non perdere il grande “quadro” a tema montagna che si trova sull’enorme masso a fine percorso e che preannuncia i dipinti dei muri a secco che incontrerete scendendo: gnomi e folletti, grandi cavallette, volpi e gli abitanti del bosco immortalati nei sassi con colori brillanti.

Valgerola – Ecomusensi

Un divertente percorso multi-sensoriale accessibile a tutti

Il “Percorso degli Ecomusensi” è un percorso multi-sensoriale di 1 km con piazzole dotate di diverse installazioni per la stimolazione dei cinque sensi.

Questo tracciato, facilmente raggiungibile dal centro del paese di Gerola Alta, è stato progettato per essere pienamente accessibile a tutti, e per stimolare e potenziare tutti i cinque sensi di chi lo frequenterà, siano essi bambini, adulti, anziani o persone con disabilità psichica e motoria. Il percorso si inserisce in un ambiente di particolare interesse dal punto di vista paesaggistico, naturale e panoramico come quello della Valgerola: il tempo trascorso in un ambiente simile può dare a tutti una serie di benefici per la salute, partendo dalla riduzione dello stress.

Per darvi un’idea di quello che vi aspetta quando visiterete il percorso, immaginatevi di iniziare il circuito, di attraversare aiuole con aromi e colori diversi e altre piazzole pensate per stimolare i sensi del gusto e dell’olfatto. Ora fermatevi un attimo a riposare e ascoltate questi suoni e strumenti musicali. Adesso se volete chiudete gli occhi: davanti a voi ci sono dei pannelli tattili che potrete toccare per farvi svelare un’altra parte del cammino. Proseguite attraversando un sentiero con materiali e installazioni sugli alberi, tubi sonori, bandiere ecc… Un’altra sosta di riposo e siete giunti alla fine!

(fonte www.valgerolaonline.it)

Sentieri di Suor Maria Laura

DUE PERCORSI AD ANELLO  PER CONOSCERE I LUOGHI CHE HANNO ACCOLTO SUOR MARIA LAURA

  • ANELLO VERDE

PARTENZA/ARRIVO: Chiesa di San Barnaba

DISLIVELLO: +220 m

DIFFICOLTÀ: E (escursionistica)

LUNGHEZZA: 4 Km

TEMPO DI PERCORRENZA: 2 Ore

Il primo percorso arriva fino alla Chiesetta della Beata Vergine del Rosario della contrada Piana e torna alla Chiesa di San Barnaba.

Il primo percorso più breve ha una lunghezza complessiva di 4 Km con 2 ore di percorrenza, passando per le 3 le contrade delle valle.

  • ANELLO GIALLO

PARTENZA/ARRIVO: Contrada Piana

DISLIVELLO: +220 m

DIFFICOLTÀ: E (escursionistica)

LUNGHEZZA:  6 Km

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 Ore

Il secondo percorso più lungo ha una lunghezza complessiva di 6 Km con 3 ore di percorrenza, passando per le 9 le contrade delle valle.

Nell’incantevole Val Lunga troverete 11 contrade storiche con i cartelli descrittivi, le fontane e le antiche mulattiere, edicole con i misteri del rosario con riproduzioni delle opere di Rupnik accompagnate da frasi di Suor Maria Laura.

Nel periodo invernale è opportuno munirsi di attrezzature adeguate per la presenza della neve.

SITO UFFICIALE DEL SENTIERO DI SUOR LAURA

Gerola Alta – Bominallo

PARTENZA: Gerola Alta

ARRIVO: Bominallo

DISLIVELLO: +334 m

DIFFICOLTÀ: T (turistico)

DURATA MEDIA: 1 h (andata)

Da Gerola Alta, precisamente dalla Piazza Pizzo Tre Signori, dirigersi al di là del torrente Bitto, attraversando il ponte e raggiungendo il lavatoio.
Da qui, sarà visibile sulla vostra destra la mulattiera che sale verso il percorso degli Ecomusensi. Arrivati al bivio per quest’ultimo, proseguire stando sul sentiero di sinistra, salendo verso una stalla visibile pochi metri dopo. Da qui il percorso si immerge in uno stupendo bosco di faggi, il cui sottobosco è caratterizzato dai tipici colori autunnali anche nella stagione estiva.
Il sentiero prosegue con una serie di piccoli tornanti, ed una parte finale caratterizzata da alcuni gradini, per poi sbucare dal bosco e giungere ai primi prati della località di Bominallo. Proseguendo per la mulattiera si incontra presto una cappelletta votiva, “gisöl” in dialetto locale, ed una serie di baite.

Attraversando gli ultimi prati della parte alta, si potrà iniziare a godere di una splendida ed ampia vista sulla Valgerola e le sue principali cime, ma anche sulla testata delle Alpi Retiche.
Da Bominallo è possibile proseguire per il Monte Motta (1971 m), seguendo il sentiero che si snoda tra le ultime baite della località.

Rasura – Alpe Culino

PARTENZA: Rifugio Bar Bianco (Rasura)

ARRIVO: Baita Culino

DISLIVELLO: +536 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

DURATA: 2 h

Escursione adatta a tutti che permette di osservare da vicino la vita d’alpeggio, dalla mungitura alla preparazione del formaggio Bitto, all’interno delle tipieche baite dette calecc.

Dal Rifugio Bar Bianco si imbocca il sentiero che percorre i pascoli soprastanti, fino alla Baita del Prato. A sinistra si raggiunge la Val di Paiper toccando l’appartato Lago Culino (1959 m) e arrivare alla soprastante Baita Culino (2042 m).

Percorso delle sculture di Dossa

In Valgerola c’è una passeggiata tra castagneti che vi farà scoprire una mostra scolpita nella roccia e un’affascinante abbazia millenaria.

Potrebbe essere un’idea per concedersi una mezza giornata rigenerante nella natura e scoprire due tesori a cielo aperto dell’ Ecomuseo della Valgerola custoditi nel territorio del comune di Cosio Valtellino:

  • I massi scolpiti di Dossa
  • L’abbazia cluniacense di Vallate.

È un’escursione adatta a grandi e piccini.

Il percorso si snoda per 3,5 km (a tratta) con un dislivello di 250 metri lungo su un selciato facile.

Si lascia la macchina al primo tornante della strada della Valgerola e si imbocca la stradina asfaltata per il borgo di Dossa, superato il quale si prosegue su mulattiera sterrata in discesa fino a Vallate.

I massi scolpiti di Dossa sono dei bassorilievi realizzati a grandezza naturale nella roccia dallo scultore Angelo Gabriele Fierro (classe 1941) e raffiguranti per lo più scene religiose che sembrano dare vita alle rocce stesse.

La chiesa e il monastero dei santi Pietro, Paolo e Maiolo, meglio conosciuta come Abbazia di Vallate, sorgono in una radura del bosco dove nel corso dell’undicesimo secolo è stato costruito questo complesso. Oggi è possibile ammirare la torre campanaria, che svetta sopra la chioma delle piante, e una porzione significativa della Chiesa, finemente realizzata in blocchi di pietra locale di misura e colorazioni diverse e impreziosita da decori che non passano inosservati.

Testo di Musei della Valgerola – autrice Veronica Maccani.

San Martino – Val di Mello

PARTENZA: San Martino

ARRIVO: Val di Mello

DISLIVELLO: +100 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

DURATA: ca. 20/30 min

Da Infopoint: Partendo dall’infopoint di San Martino si prende la via che porta alla Chiesa di San Benedetto. Dopo averla superata si trova l’imbocco del sentiero sulla sinistra. Da qui si arriva alla Val di Mello.

Da Campo Sportivo: Partendo dal parcheggio del campo sportivo si trova l’inizio del sentiero sulla destra prima del ponte. Arrivati al parcheggio in Val di Mello si può proseguire fino in fondo alla vallata.

Alpe Scermendone

PARTENZA: Buglio in Monte/Our di Cima

ARRIVO: Alpe Scermendone

DISLIVELLO: +715 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

DURATA: 2 h

Il lungo dosso che, alle spalle del paese di Buglio in Monte, si snoda dalla Punta Mercantelli (2070 m) alla Cima Vignone (2608 m) è conosciuto col nome di Scermendone.

Posto a cavallo tra la Valtellina e la Valle del Sasso Bissolo (Val Masino), la felice esposizione consente una rapida scomparsa del manto nevoso e rende la zona adatta a passeggiate in tutta tranquillità, senza arrancare nella neve, ma tuttavia con la possibilità di raggiungere una quota superiore ai 2000 metri.

Da Buglio in Monte si giunge con la vettura sino al maggengo di Our di Cima (1415 m) ottima base di partenza per diverse escursioni.

Si va infatti da quella più semplice sino all’Alpe Granda (40 minuti), alla passeggiata attraverso le località “Merla” e “Verdel” di indubbio valore naturalistico, alla più lunga salita all’alpe Scermendone e alla chiesetta di San Quirico (2130 m – circa 2 ore).

Nelle vicinanze della chiesetta (2131 m) il comune di Buglio in Monte ha attrezzato una baita nella quale, in caso di maltempo, è possibile ripararsi.

La vista che si gode da qui è veramente eccezionale: a nordest spicca imponente la mole del Monte Disgrazia e il gruppo dei Corni Bruciati, a nord, in secondo piano, le cime della Val Masino; a sud si apre la Valtellina con un impressionante colpo d’occhio che percorre tutte le Alpi Orobie, dal Monte Legnone sino al gruppo dell’Adamello.

Poira di Civo – Bivacco Bottani-Cornaggia

PARTENZA: Poira di Dentro (Civo)

ARRIVO: Bivacco Bottani Cornaggia

DURATA: (andata) 3 h 30 min.

DIFFICOLTÀ: E (Escursionisti)

Per gli amanti dei panorami, l’escursione al Bivacco Bottani Cornaggia permette di osservare la Valtellina, da Sondrio al Lario, e le Valli del Bitto.

Da Poira di Dentro (1077 m) si risale l’assolato versante che precede le baite di Prà Sücc. Oltre il limite degli alberi il percorso si addolcisce, fiancheggiato a sinistra dai Tre Cornini. Dall’Alpe Visogno (2003 m), tra grandi rocce modellate da antichi ghiacciai, si volge gradualmente a destra fino al Bivacco Bottani Cornaggia (2327 m).

Laghi di Porcile

PARTENZA: Arale (Val Lunga, Tartano)

ARRIVO: Lago di Sopra

DISLIVELLO: +600 m

DIFFICOLTÀ: E (Escursionistica)

DURATA: ca. 2 h

Itinerario

Il punto di partenza è in Val Lunga (la valle a sinistra rispetto al centro abitato di Tartano), nei pressi della contrada Arale, quando la strada termina in località Scesure ed inizia, in prossimità di un tornante, il sentiero numero 112.

Siamo circa a quota 1500 m; qui il percorso attraversa un bosco di conifere e, poi, una serie di prati, con i muretti a secco, barek in dialetto, che una volta delimitavano le porzioni di pascolo e oggi raccontano il passato agricolo-pastorale della Val Tartano.
Superata la Baita Bianca, si attraversauna passerella in cemento sul torrente della Val Dordonella e una serie di tornanti in un fresco sottobosco. In sottofondo il mormorio delle acque del torrente Tartano, che scendono a valle, e che, poco sopra, sono da attraversare su un percorso di sassi nella piana con la Casera Porcile (1803 m),
Un bel prato in pendenza, fiorito con la bella stagione, accompagna verso la Baita Lares.

Al bivio seguire sul sentiero di sinistra.
Il percorso, indicato con i segnavia bianco-rossi, risale su roccia e sentiero, tra cespugli e pochi larici, sino a raggiungere – dopo un pianoro – il primo lago, a quota 2005 metri, detto “Piccolo”.
In sequenza, il dislivello è modesto, ci sono, ognuno in una sua conca, il lago “Grande” (2030 m) e poco più su, seguendo la segnaletica, il lago “di Sopra” (2095 m).

Il punto panoramico

Il sentiero 101, indicato da un cartello a pochi metri dal terzo lago, passando sui massi di una ganda raggiunge la cresta e il Passo di Tartano (2108 m slm). È su questa linea di confine tra la provincia di Sondrio e la provincia di Bergamo che, con lo sguardo verso la Val Tartano, c’è la migliore visuale sui laghi di Porcile.

E in inverno…

Per chi ha desiderio di raggiungere i laghi di Porcile in inverno, con le ciaspole o gli sci, c’è la guida “Val Tartano: tutte le cime con gli sci” di Roberto Ganassa, fotografo ed appassionato di montagna, edita da Beno Editore.

(Fonte: www.amolavaltellina.eu)