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Monte Lago

PARTENZA: Strada per il Passo S. Marco a ca. 1350 m di quota

ARRIVO: Monte Lago

DISLIVELLO: +1000 m

DIFFICOLTÀ: E (escursionisti)

DURATA: 3 h 30 min

Il Monte Lago (2353 m) è una vetta molto panoramica in virtù della sua posizione, all’imbocco della Valle del Bitto di Albaredo. Ottimi gli scorci sulle Orobie, sul fondo valle e sui giganti di granito della Val Masino.

Si percorrono i prati soleggiati di Scoccia (1456 m), Corte Grassa (1614 m) e Corte Granda (1615 m). Attraverso un breve tratto in un bosco di conifere si raggiunge il Rifugio Alpe Piazza (1835 m). Si prosegue poi per pascoli fino al crinale occidentale del Monte Lago (2353 m) e, per facile filo di cresta, se ne tocca la sommità.

Sentiero dei Borghi

Il Sentiero dei Borghi nasce con l’obiettivo di valorizzare la rete di sentieri di bassavalle, in gran parte poco conosciuti e frequentati, utilizzati anticamente dai valligiani per le loro attività quotidiane. Un’interessante alternativa che collega, con piacevoli e facili percorsi, i 5  principali Borghi della Valle: San Martino – Bagni di Masino – Filorera – Cataeggio e Cornolo, rivelando suggestivi nuclei abitativi che mantengono il fascino di un tempo.

L’idea nasce nel 2020 nell’ambito del progetto “Adotta un sentiero”  che ha coinvolto le associazioni della valle nella pulizia e nella manutenzione dei sentieri.

Il Sentiero dei Borghi si compone di tre percorsi principali:

  • San Martino – Bagni di Masino – San Martino di 11,4 km
  • San Martino – Filorera di 3,2 km
  • Filorera – Cataeggio – Cornolo – Cataeggio – Filorera di 7,3 km

Per i più allenati l’itinerario può essere percorso in giornata, ma è consigliabile suddividerlo in almeno 2 tappe. Si tratta di percorsi facili e adatti a tutti, adeguatamente segnalati, geolocalizzati, presentati in una pratica cartina corredata di informazioni sui punti di interesse.

Ardenno – Biolo

PARTENZA: Ardenno

ARRIVO: Biolo

DISLIVELLO: +342 m

DURATA: 1 h

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

Tra vigne e castagneti, una semplice passeggiata particolarmente consigliata nelle belle giornate autunnali.

Dal centro di Ardenno si percorre in piano via Duca d’Aosta verso la frazione di Masino, per poi deviare sulla destra in corrispondenza di una cappelletta in via Cà del Pozz. Giunti ai piedi delle vigne, si imbocca a sinistra via Calchera Alta, accompagnati da un bel panorama sulla Media Valtellina. Passati sul versante della Val Mala, si oltrepassa la piccola chiesa di San Giovanni (430 m) per raggiungere il nucleo rurale di Scheneno (510 m), dal quale, per strada asfaltata, si arriva al villaggio di Biolo (608 m).

Ciclopedonale Filorera – San Martino

PARTENZA: Filorera – Centro della Montagna

ARRIVO: San Martino – Campo Sportivo

DISLIVELLO: +50 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

LUNGHEZZA: 2,5 km

È un percorso studiato per chi vuol fare una piacevole passeggiata, a piedi oppure in bicicletta, in modo rilassato e assolutamente non impegnativo.

Rivestito in asfalto ecologico, il tracciato si snoda nelle immediate vicinanze del fiume, è attrezzato con punti di sosta ed il primo tratto è provvisto di illuminazione serale.

Non presenta difficoltà alcuna ed è adatto a tutti: bambini, anziani e famiglie.

Sentiero Roma

Il Sentiero Roma, tracciato intorno agli anni ‘20 del secolo scorso, sviluppa il suo percorso sul versante meridionale del massiccio Masino-Bregaglia-Disgrazia, tra valichi e vallate di incantevole bellezza, immerso in una cornice granitica ricca di fascino.

1ª tappa

Val Codera – Rifugio Gianetti

Dislivello totale:1300 mt

Difficoltà: EE

Tempo: 5 ore

2ª tappa

Rifugio Gianetti – Rifugio Allievi

Dislivello totale: mt. 800

Difficoltà: EE

Tempo: 8 ore

3ª tappa

Rifugio Allievi – Rifugio Ponti

Dislivelli totale: mt. 1100

Difficoltà: EE

Tempo: 9 ore

4ª tappa

Rifugio Ponti – Rifugio Bosio

Dislivello totale:300 mt.

Difficoltà: EE

Tempo: 4 h

La prima e la quarta tappa si prestano a varianti che, oltre a essere interessanti sotto il profilo paesaggistico e ambientale, consentono di svolgere tutto il percorso in Val Masino.

Per la 1ª tappa vedasi l’itinerario no. 5 Bagni Masino – Rifugio Omio (via bocchetta Medaccio). Dal Rifugio Omio si raggiunge il Rifugio Gianetti.

Per la 4ª tappa è possibile effettuare la discesa dal Rifugio Ponti sino a Preda Rossa, da qui a sinistra in Val Terzana e alla chiesetta di San Quirico, indi per il percorso 11 sino a Valbiore. Da Valbiore si raggiunge Filorera.

Sentiero Bonatti

Monastero di Dubino – Bivacco Primalpia

PARTENZA: Dubino fraz. Monastero

ARRIVO: Val Masino loc. Bagni di Masino

DISLIVELLO: ca. +2250 m

DIFFICOLTÀ: EE (escursionisti esperti)

La Costiera dei Cèch ha ospitato per diversi anni una delle più eminenti figure dell’alpinismo mondiale: Walter Bonatti, conosciuto come il “re delle Alpi”. Da Monastero di Dubino, precisamente dall’originale abitazione dell’alpinista, parte un sentiero a lui dedicato. Questo giunge fino ai Bagni di Masino e si sviluppa lungo la dorsale che divide la Costiera dei Cèch dalla Valle dei Ratti. Il sentiero è un impegnativo percorso di trekking di circa 25 km, con importanti dislivelli. È consigliato dunque affrontare il cammino con adeguato allenamento, preparazione ed equipaggiamento, possibilmente dividendo il percorso su due o più giornate, appoggiandosi ai rifugi presenti sulla via. La prima giornata può essere impegnata risalendo il versante retico e percorrendo, circondati da magnifici panorami, la cresta spartiacque tra Valtellina e Valchiavenna fino al bivacco Primalpia. Durante la seconda giornata si completa il percorso raggiungendo Bagno di Masino attraverso l’impegnativo Passo del Calvo, dal quale si possono ammirare le vie del gruppo Masino-Bregaglia scalate da Walter Bonatti.

Prima giornata. Il punto di partenza è la casa del celebre alpinista Walter Bonatti, presso la frazione Monastero di Dubino (290 m). Da qui si raggiunge S. Giuliano (760 m) risalendo un facile sentiero tra castagni e robinie, per poi proseguire, incrociando e oltrepassando la strada in cemento, sul sentiero che porta alla località Piazza (990 m – 1 h e 30 min). Qui si può godere di un’incantevole panorama sull’Alto Lario. Un agevole sentiero conduce alla cima del Monte Foffricio (1258 m) dove si incrocia il tracciato per Prati dell’O. Proseguendo verso sinistra si raggiunge la cresta che fa da spartiacque tra Valtellina e Valchiavenna e la salita continua fino alla baita dell’Alpe Bassetta (1746 m). Dalla cima del Monte Bassetta si ha davvero una vista spettacolare su Valchiavenna, Alto Lario e Bassa Valtellina. Da qui si prosegue su un facile sentiero che porta al Passo Culmine (1818 m) e si incrocia il sentiero per i Prati Bruciata (senza imboccarlo in quella direzione). Si prosegue verso sinistra lungo il sentiero quasi piano incrociando prima la Valle Priasca e poi la “Croce”. Si è a questo punto in Val dei Ratti. Scendendo leggermente si continua sul sentiero. All’incrocio, tenendo la destra, si risale per poi entrare, attraversata un’ampia ganda, nell’Alpe di Codogno (1807 m). Dopo aver proseguito la salita e incontrato alcune baite si entra in Val Bassa, dove continuando a salire lungo la sponda erbosa e soliva si raggiunge la bocchetta (2330 m) tra il Monte Sciesa e il Monte Erbea. Scendendo e fiancheggiando un ampio canalone in pietrame ci si affaccia alla parte alta del bacino di Piempo, storico alpeggio. Tenendo poi la destra e risalendo verso est lungo un ripido e stretto sentiero si raggiunge una sella erbosa chiamata la Forcelletta (2200 m). Da qui si scende, prima a destra e poi volgendo a sinistra, su piccole gande, entrando in una larga apertura erbosa che è il bacino della parte alta dei pascoli di Primalpia. Si prosegue e si raggiunge l’omonimo bivacco (1980 m).

Seconda giornata. Dal bivacco Primalpia si sale lungo il sentiero in direzione sud-est e si volge a sinistra puntando a nord quando si incrocia il sentiero che porta al bivacco Bottani-Cornaggia, raggiungendo una terrazza erbosa. Si continua su avvallamenti e si scende in un vallone (prestare attenzione in questo tratto) per raggiungere il Lago dal Marzel (2310 m). Lo si fiancheggia tenendo la sinistra e si risale sino un masso dove il sentiero si divide. Bisogna andare a sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Omio. Giunti ad un pianoro dove si incrocia la via per il rifugio Volta, si tiene la destra e si risale in direzione nord incontrando ad un certo punto tratti esposti su cengie con corde fisse, raccomandati solo per escursionisti esperti, fino al Passo del Calvo (2740 m). Qui la vista è sublime e si possono ammirare le vie del gruppo Masino-Bregaglia scalate da Walter Bonatti. Dal passo si scende attraverso un tratto impegnativo su di una lunga cengia che necessita di imbragatura e cordino per assicurarsi alle corde fisse. Quindi tra cengie erbose e speroni rocciosi si raggiungono i primi pascoli della Val Ligoncio e il Rifugio Omio (2100 m). Si prosegue quindi la discesa attraversando l’Alpe dell’Oro e il Pian del Fango. Si presta attenzione alla segnaletica nei boschi, fino a Bagni di Masino (1172 m), punto d’arrivo del Sentiero Bonatti.

Sentiero San Luigi Guanella – Traona – Nuova Olonio

PARTENZA: Traona – Ex-Convento Francescano

ARRIVO: Nuova Olonio e Pian di Spagna

DISLIVELLO: Irrilevante

DIFFICOLTÀ: T (Turistica)

Il cammino, che tra province di Sondrio e Como attraversa i luoghi dove operò San Guanella, si snoda anche per buona parte della fascia pedemontana della Costiera dei Cèch. A Traona il percorso parte dal complesso dell’ex convento di S. Francesco, edificio settecentesco che il Guanella adibì nel 1880 a scuola elementare per ragazzi poveri. Sempre a Traona tappa è la Parrocchiale di S. Alessandro, dove il Santo fu coadiutore, per poi proseguire verso ovest attraversando Piussogno, Mantello e Dubino. Si raggiunge quindi Nuova Olonio, nucleo che il Guanella fondò nel 1900 insieme ad un gruppo di “buoni figli” bonificando la zona paludosa dove sorgeva l’antica Olonio romana. Qui venne istituita dal Santo una scuola elementare e una provvisoria chiesa, che nel 1904 è stata riedificata in pietra ed è oggi il Santuario della Madonna del Lavoro. Da Nuova Olonio ci si sposta nel vicino Pian di Spagna, dove un percorso meditativo ad anello è accompagnato da frasi tratte dalla pedagogia guanelliana.

Tracciato e ulteriori dettagli su www.suipassididonguanella.org

Sentiero Morbegno Città Alpina

PARTENZA/ARRIVO: Morbegno

DISLIVELLO: complessivo 1420 m; tratto orobico 750 m; tratto retico 670 m

DIFFICOLTÀ: E (Escursionistica)

TEMPO DI PERCORRENZA: complessivo 10 ore; tratto orobico 4 ore; tratto retico 5 ore

Il Sentiero Morbegno Città Alpina è un percorso ad anello che si sviluppa sui due opposti versanti della Valtellina, avendo come intento quello di attraversare le zone più significative e raggiungere tutte le frazioni del Comune di Morbegno.

Versante Orobico: Morbegno – Muracòt – Morbegno

Da Morbegno ai Muracòt

Partendo dalla Stazione FS di Morbegno, si imbocca il percorso rettilineo (via Ambrosetti – via Nani) che porta al centro storico, fino alla caratteristica Piazza Tre Fontane. Da qui si sale per via San Marco, ricalcando l’antica Via Priula, per poi passare sotto il portico di un’abitazione che presenta un notevole affresco settecentesco. Il breve acciottolato sale fino ad intercettare il tracciato che sale al Tempietto degli Alpini. Dal Tempietto si continua a salire riprendendo la strada sterrata che in breve confluisce nella Via Priula e che incrocia a volte la strada asfaltata. Dopo alcune intersezioni si prende stabilmente il tracciato originale della via antica, che non verrà più abbandonato fino alla frazione di Valle. Il percorso si sviluppa in boschi di castani, alternati da radure con prati da sfalcio, punteggiate da edifici rurali. Passati alcuni tornanti, la salita lascia posto ad un tratto poco ripido, in locaità denominata “Campiano”, per poi riacquistare ripidità. Si incrocia una cappella votiva, il “Giesòo de Mezza Via”, con un bell’affresco di Giovanni Gavazzeni. Dopo altri tre tornanti la Via Priula torna ad una sezione più stretta per circa 500 m fino ad intersecare la strada provinciale. La si segue per un tratto breve imboccando una rampa sul lato opposto che introduce alla piazzetta della frazione di Valle. Lasciando alle spalle la chiesa, si prende una stradina che, salendo tra le case, raggiunge il soprastante parcheggio da cui parte un bel sentiero, a tratti selciato e tra muri a secco, che si snoda tra le selve di castani. Si continua su questo tracciato finché si incontra una strada sterrata che porta all’area di sosta dei “Muracòt” all’Alpe Pitalone, punto altimetrico (995 m) più alto raggiunto in sponda orobica dal Sentiero.

Dai Muracòt a Morbegno

Dall’area attrezzata un segnavia posto su un palo indica l’inizio del sentiero di discesa, inizialmente un po’ ripido e nascosto dalla vegetazione, che in breve riporta sulla strada cementata. La si percorre in discesa, seguendone i tornanti fino a che questa confluisce in una pista silvo-pastorale, dopo essere passati a fianco della Fattoria Didattica Sempreverde. Si continua a scendere seguendo lo sterrato fino ad un fabbricato rurale posto sul ciglio sinistro. Poco oltre, sul lato opposto, parte un sentiero il cui accesso è poco evidente, nascosto dalla vegetazione. Si segue la traccia fino ad incontrare nuovamente la pista precedente, questa volta asfaltata, e si procede fino ad incontrare il piccolo abitato di Arzo (721 m). Si scende lungo la strada provinciale per un breve tratto e, appena dopo un tornante, sulla destra, si prende una strada sterrata che dopo una sbarra diventa sentiero e ancora tratturo dopo un’altra sbarra. Si segue lo sterrato fino a che un cartello indica di svoltare a sinistra, imboccando un sentiero inizialmente molto ripido che, dopo una casa, si abbandona in favore di uno meno ripido che piega verso sinistra. Lo si percorre integralmente fino ad incontrare la strada provinciale, nei pressi di un agriturismo, seguendo poi il nastro asfaltato in discesa fino al sottostante tornante di Ortesida, dove si imbocca una strada sulla destra. Dopo poco sulla sinistra si stacca un sentiero che si inoltra nel bosco e che scende fino ad incrociare un sentiero per down-hill segnalato da una vecchia bicicletta. Si percorre questo tracciato tra due muretti a secco al termine dei quali lo si abbandona, spostandosi a sinistra scendendo nelle selve di castani su una bella ed evidente traccia fino ad una pista silvo-pastorale. Si scende per alcuni tornanti finche si lascia la strada per un largo sentiero, inizialmente piano e poi più ripido e stretto, che porta direttamente a Morbegno nei pressi del rinascimentale Santuario della Beata Vergine Assunta.

Versante Retico: Morbegno – Còlmen – Morbegno

Da Morbegno alla Còlmen

Dal Santuario della Beata Vergine Assunta si prosegue in direzione est lungo via San Martino, superando la cappellina della “Madonèta”, si fiancheggia il camposanto e nei pressi di una rotonda si imbocca via Europa. Si prosegue in direzione nord-ovest, superando un sottopasso, fino ad un ponte nei pressi di un impianto di betonaggio che permette di guadare il fosso di bonifica raggiungendo l’argine sud del fiume Adda. Si prosegue in direzione est per un paio di chilometri fino ad un ponte carrabile che, attraversato, porta all’abitato di Paniga. Si attraversa il villaggio in direzione nord e quindi verso est, lasciando l’abitato proseguendo prima su strada asfaltata e poi, prendendo a sinistra, su uno sterrato che diventa sentiero fino al piccolo borgo di Desco. Si sale finchè la strada asfaltata termina in un piccolo slargo: qui inizia il sentiero che risale la spalla est della Còlmen. Si percorre il tracciato, quasi sempre nel bosco, ignorando ad un bivio la direzione “Dazio”, proseguendo quindi su un percorso dai suggestivi panorami, fino ad incrociare la strada sterrata che sale dall’abitato di Dazio. La pista, con alcuni brevi tornanti, porta alla cima della Còlmen (921 m), quota più alta toccata sul versante retico dal Sentiero.

Dalla Còlmen a Morbegno

Per la discesa si percorre in direzione ovest la pianeggiante cima della Còlmen, tra betulle e piccoli laghetti, passando accanto ad alcune antiche miniere di ferro e ai resti di un forno per la trasformazione del minerale, dopodiché il sentiero inizia la discesa lungo la cresta ovest. Il primo, ripido tratto diventa man mano più dolce fino ad incontrare la strada per Porcido. Si svolta a destra, percorrendola in discesa ed arrivando a Dazio nei pressi del campo sportivo. Arrivati alla strada asfaltata, la provinciale, se ne percorre un tratto in discesa fino a che, dopo aver attraversato un torrente e continuato per ca. 100 m , si incrocia una strada sterrata che sale indicata da un cartello “Morbegno Città Alpina”. La si percorre fino al piccolo abitato di Cerido, dove un museo etnografico ospita un antico torchio consortile. Lasciato il borgo si scende, passando nei pressi della chiesa di San Lazzaro, quindi si attraversa la provinciale seguendola per un breve tratto in salita, per poi scendere imboccando una strada dal lato opposto che conduce al piccolo gruppo di case di Cermeledo. Il percorso, a tratti acciottolato, cementato o asfaltato, scende a tornanti in mezzo alle selve che lasciano il posto a terrazzamenti coltivati a vite. Arrivati ormai al fondovalle si passa accanto alla chiesa di Campovico, dedicata alla Visitazione della Vergine. Si arriva in paese fino alla piazza col Monumento ai Caduti, si attraversa la strada principale per imboccare una stradina di campagna che introduce al Parco della Bosca per poi incontrare il “sentiero del fosso” percorrendolo in direzione ovest. Si segue la traccia fino a raggiungere la pista ciclabile, su cui ci si immette, proseguendo sempre verso ovest fino al Ponte di Ganda. Da qui, in direzione sud si giunge fino alla contemporanea chiesa di San Giuseppe e quindi, lungo via Prati Grassi, fino alla Stazione FS di Morbegno, punto di arrivo e inizio del Sentiero Morbegno Città Alpina.