PARTENZA: Contrada Biorca (Val Corta, Tartano)
ARRIVO: Bivacco Rovedatti
DISLIVELLO: +675 m
DIFFICOLTÀ: E (Escursionistica)
DURATA: ca. 1 h 45′
Per raggiungere il bivacco (quota 1850 m) si possono utilizzare i seguenti sentieri:
- sentiero “163 Alfredo” che sale dalla Val Corta dopo la contrada Biorca (quota 1175) a Tartano (tempo 1,45 h),
- sentiero “delle Arene” che da Campo scende alla diga (quota 960) e poi risale (tempo 2,45 h),
- sentiero dalla località “La Bianca” (quota 1.245) di Talamona raggiungibile su strada agro silvo pastorale a pedaggio (tempo 2,15 h). Il sentiero allo stato attuale ha tratti di difficile individuazione per cui prestare attenzione.
Itinerario
Ci troviamo in Val Corta, località Biorca 1170 m. sulla destra area di parcheggio, L’area è attrezzata e ben sistemata, grande bacheca sul parco delle Orobie, panche e tavoli non manca una scultura, il tutto in legno.
Ci si incammina lungo la valle e poco avanti imbocchiamo in risalita la deviazione a destra della strada, cartello segnavia riporta il numero 163, il sentiero da seguire. La strada finisce alle case agricole di Foppa, in vista delle stesse sulla destra si stacca il sentiero, si raggiunge subito una fonte lavatoio che precede le belle e antiche case di Fognini, 1300 m. Poi si passa in salita un prato, superiamo un incavo scavato da un rigolo d’acqua, lasciato a sinistra sul tronco di un albero la deviazione a sinistra, si entra nel bosco. Si sale decisi traversando la costiera verso nord alternando tratti faticosi di gradini di rocce a parti di sottobosco con una lunga serie di inversioni, fino ad arrivare a una larga staccionata, cancelletto, che delimita in pratica il bosco con l’inizio dei prati dell’alpeggio Piscino. L’alpe si estende su un terreno molto pendente, la traccia del sentiero si perde nel prato. Si sale ripidi in diagonale lasciando la baita della Casera Piscino e una altra vasca con fonte d’acqua, 1682 m. a sinistra, qui non bisogna lasciarsi invitare a proseguire per il prato a raggiugere la sovrastante baita, si traversa in piano piegando a destra ove su un muretto in pietra si ritrova il sentiero, “bandierina” disegnata su un sasso del muretto ben visibile. Si continua in un rado bosco tagliando la conformazione della costiero con un su e giù e passando da ben tre cancelletti di legno per il contenimento degli animali. Arriviamo così sopra una svolta all’Alpe Pustaresc, 1714 m. Uno straordinario piano di pascolo affacciato sulla valle che consente una vista spettacolare sul monte Disgrazia e le cime della Val Masino sul lato destro poco distante un gruppo di baite dell’Alpe e davanti alle case palina segnavia con agganciate altre tre incisioni in legno due segnalano il sentiero delle Arene l’altro riporta la direzione del Parco e Bivacco Rovedatti anche il Segnavia in metallo riporta la stessa dicitura dato in un ora e il n. 163 ma con la freccia orientata in altra direzione. In pratica si tratta di scegliere se compiere una escursione fino alla punta della prominenza della costiera, Pizzo della Pruna e girando arrivare al Bivacco o se seguire il percorso diretto che si infila nel bosco sopra l’alpe e in circa 15 minuti raggiunge con un traverso il Bivacco. Comunque si decida, per la bellezza dell’ambiente i punto panoramici si consiglia di compiere l’anello in salita o in discesa.
Il Bivacco Rovedatti è una bella nuova costruzione rivestita in legno, risulta aperta, sorge su un piccolo slargo circondato da larici al passo Mùta, a 1850 m. attorno sono realizzati posti con panche e tavoli, sedute su pietre. All’interno tavolate destinate a posti letto stufa a legna accatastate all’esterno, tavolone e panche, alcune stoviglie.
Storia del Bivacco
Nell’agosto del 2017 è mancato nei boschi della Val Corta Roberto Rovedatti (classe 1949), da lì è nata nei figli l’idea di realizzare un bivacco nella zona che potesse dare un ricordo del suo amore per la montagna e per la Val Tartano.
Attorno al bivacco, in collaborazione con il “Consorzio Pustarèsc” è stato allestito un grande parco selvatico naturale con panche e tavoloni in legno all’ombra di larici e abeti.
E in inverno…
Nel periodo invernale si può raggiungere il bivacco con le ciaspole in sicurezza unicamente da Campo passando sul ponte tibetano (tempo 2,00 h) a pedaggio (verificarne orari apertura), si sconsiglia lo sci alpinismo perché la parte sciabile è modesta; il tracciato è stato allestito dal Consorzio Pustarèsc con segnaletica specifica su piante in modo che sia visibile anche in inverno.