La Chiesa di Sant’Alessandro si trova in posizione dominante sulla “grande borgata di Traona”. Le case lasciano gradualmente il posto ai vigneti terrazzati che caratterizzano il paesaggio traonese. Inoltre, essa si lascia osservare da buona parte della Bassa Valtellina.
Esistente già nel secolo XIII, venne ricostruita a partire dal 1604 e consacrata nel 1690, conservando il campanile e alcuni elementi precedenti: l’abside rivolta ed est e l’elegante porticato che regala un suggestivo panorama della bassa valle. Gli interni sono affrescati dal Gianolo Parravicini, autore anche dei dipinti che decorano il presbiterio con quadrature di G. Antonio Torricelli (1756).
l Bosco Co Vivo di Dazio è un percorso facile e adatto alle famiglie con bambini piccoli.
Il percorso parte dalla Chiesa di Sant’Anna. Sarà poi il bosco con le sue creature a guidarvi lungo il tragitto.
Il sentiero procede quasi interamente in piano pertanto è percorribile da bambini molto piccoli (dai 3 anni in su).
Si tratta di un giro ad anello lungo il quale i bambini saranno motivati a camminare per scoprire le sculture lignee che lo animano: gnomi intagliati negli alberi, grandi panchine di legno, ragnatele gigantesche, matitoni di legno colorati. E poi picchi nascosti nei buchi degli alberi e grandi massi dipinti.
Da non perdere il grande “quadro” a tema montagna che si trova sull’enorme masso a fine percorso e che preannuncia i dipinti dei muri a secco che incontrerete scendendo: gnomi e folletti, grandi cavallette, volpi e gli abitanti del bosco immortalati nei sassi con colori brillanti.
Un divertente percorso multi-sensoriale accessibile a tutti
Il “Percorso degli Ecomusensi” è un percorso multi-sensoriale di 1 km con piazzole dotate di diverse installazioni per la stimolazione dei cinque sensi.
Questo tracciato, facilmente raggiungibile dal centro del paese di Gerola Alta, è stato progettato per essere pienamente accessibile a tutti, e per stimolare e potenziare tutti i cinque sensi di chi lo frequenterà, siano essi bambini, adulti, anziani o persone con disabilità psichica e motoria. Il percorso si inserisce in un ambiente di particolare interesse dal punto di vista paesaggistico, naturale e panoramico come quello della Valgerola: il tempo trascorso in un ambiente simile può dare a tutti una serie di benefici per la salute, partendo dalla riduzione dello stress.
Per darvi un’idea di quello che vi aspetta quando visiterete il percorso, immaginatevi di iniziare il circuito, di attraversare aiuole con aromi e colori diversi e altre piazzole pensate per stimolare i sensi del gusto e dell’olfatto. Ora fermatevi un attimo a riposare e ascoltate questi suoni e strumenti musicali. Adesso se volete chiudete gli occhi: davanti a voi ci sono dei pannelli tattili che potrete toccare per farvi svelare un’altra parte del cammino. Proseguite attraversando un sentiero con materiali e installazioni sugli alberi, tubi sonori, bandiere ecc… Un’altra sosta di riposo e siete giunti alla fine!
La sede La biblioteca civica “Ezio Vanoni” è stata costruita nel 1965, in occasione del decimo anniversario della morte di Ezio Vanoni, economista valtellinese e più volte ministro. Autore del progetto è Luigi Caccia Dominioni, uno dei protagonisti dell’architettura italiana del Novecento, originario di Morbegno e amico dello stesso Vanoni. Nel 2015 si è concluso l’intervento di riqualificazione, nell’ambito del progetto di rinnovamento di otto biblioteche del Sistema bibliotecario della Valtellina, finanziato dalla Fondazione Cariplo. Il progetto ha permesso di migliorare l’organizzazione dei servizi e delle raccolte e di rinnovare gli spazi e gli allestimenti e, in particolare, ha consentito di ampliare gli spazi per il pubblico, attraverso l’adeguamento funzionale del piano interrato. La biblioteca è ora un luogo confortevole e accogliente, dove incontrarsi, passare il proprio tempo libero, ma anche imparare, fare e conoscere.
I servizi La biblioteca offre una collezione di circa 40.000 documenti suddivisa in narrativa e saggistica per adulti, libri per ragazzi da 0 a 14 anni circa (circa 7.000 documenti), una raccolta di circa 3.500 film e documentari in DVD e CD musicali, libri e altri materiali di interesse locale, una vasta scelta di periodici, tra quotidiani, settimanali e mensili. E’ possibile richiedere libri, CD e DVD da altre biblioteche della rete provinciale e ricevere informazioni sulla biblioteca digitale MediaLibraryOnLine. La biblioteca mette a disposizione postazioni per la navigazione Internet e per i servizi multimediali. La navigazione Internet, disponibile anche tramite Wi-Fi, è gratuita. Le attività La biblioteca aderisce al programma Nati per Leggere, che promuove la lettura ad alta voce in famiglia per i bambini da 0 a 6 anni. Inoltre partecipa a Volontari per la Cultura, il programma di volontariato culturale nelle biblioteche e nei musei della provincia di Sondrio.
LUNGHEZZA: 12 km (salite); 10,4 km (discese); 22,4 km (a/r)
DISLIVELLO: 1100 m
DIFFICOLTÀ: Difficile
TEMPO DI PERCORRENZA: 3-4 h
Percorso circolare che sfrutta la tagliafuoco che collega La Piazza ai Prati Nestrelli. La salita è su strada asfaltata fino a Cino. Da qui, verso ovest, si sale sulla carrozzabile con fondo cementato e sterrato, vietata al transito delle auto. La pendenza media non è difficile. Si arriva all’ampia Alpe Piazza posta sul crinale che divide la Costiera dei Cech e la Valle dei Ratti: siamo sul confine tra la Valtellina e la Valchiavenna. Dalla parte alta dei prati si ha un’ottima visuale sull’Alto Lario. Poco prima dell’Alpe è possibile raggiungere un dosso su cui sorgono i ruderi di San Giuliano, da dove si può vedere anche il Lago di Novate all’imbocco della Valchiavenna. L’itinerario prosegue in salita su fondo sterrato sconnesso fino al balcone dei Prati dell’O e in discesa ai Prati Nestrelli. Si torna a Civo su strada cementata ripida.
Lungo la strada che risale il versante orobico fino al Passo San Marco, a circa 720 m di altitudine nella frazione morbegnese di Arzo, la Chiesa di San Giovanni costituisce un autentico gioiello di devozione.
Costruito in luogo di una precedente cappella quattrocentesca, di cui rimangono alcune tracce pittoriche sulla parete absidale, l’edificio attuale risale al XVII secolo e venne arricchito di pregevoli arredi nel secolo successivo nonché rimaneggiato nelle sue decorazioni interne ed esterne a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Il fronte del tempio, di squisite forme barocche, poggia su un alto zoccolo di granito ed è scandito verticalmente da quattro snelle lesene decorate a grottesca culminanti in un cornicione leggermente aggettante che funge da base per il curvilineo fastigio barocco. La facciata, caso rarissimo in Valtellina, è interamente affrescata: tra il portale e il piccolo rosone troviamo una Sacra Conversazione dell’artista valtellinese G. Gavazzeni (seconda metà del XIX secolo) in cui compaiono la Madonna col Bambino, Sant’Antonio da Padova e il Battista, mentre ai lati, tra le lesene, riconosciamo nelle finte nicchie a destra San Luca e a sinistra San Giovanni. Più in alto, tra il marcapiano e il fastigio, osserviamo infine le Virtù Teologali.
L’interno, intimo e accogliente, ad aula con volta, presenta due cappelle laterali e un abside a pianta quadrangolare. Le volte dell’unica navata furono dipinte con semplici motivi ornamentali tra il 1877 e il 1934 mentre lungo le pareti si snoda un’interessante Via Crucis dipinta da Pietro Passerini, secondo la tradizione, allievo del Gavazzeni. La cappella di destra, dedicata alla Madonna, ospita un’elegante ancona lignea risalente al XVI secolo, ed ospita al suo interno una vivace tela tardo-cinquecentesca raffigurante la Madonna col Bambino coronata da due angeli e i Santi Pietro e Giovanni Evangelista.
La cappella di sinistra accoglie un’ancona settecentesca interamente dipinta ad imitazione del marmo. Ospita due tele settecentesche: in alto un piccolo dipinto raffigurante un intenso Ecce Homo, e la pala d’altare con il Cristo Crocefisso con ai lati i Santi Luca Evangelista e Francesco Saverio. Nel presbiterio, addossato alla parete di fondo, l’altare maggiore di epoca barocca in marmi policromi è coronato da un’ancona lignea a portale datata 1590 che racchiude una tela coeva dell’artista tardo manierista Antonio Canclini, originario dell’Alta Valtellina, raffigurante Il Battesimo di Cristo. Dietro l’altare è emersa negli ultimi interventi di restauro una lunetta affrescata risalente alla prima cappella quattrocentesca.
DUE PERCORSI AD ANELLO PER CONOSCERE I LUOGHI CHE HANNO ACCOLTO SUOR MARIA LAURA
ANELLO VERDE
PARTENZA/ARRIVO: Chiesa di San Barnaba
DISLIVELLO: +220 m
DIFFICOLTÀ: E (escursionistica)
LUNGHEZZA: 4 Km
TEMPO DI PERCORRENZA: 2 Ore
Il primo percorso arriva fino alla Chiesetta della Beata Vergine del Rosario della contrada Piana e torna alla Chiesa di San Barnaba.
Il primo percorso più breve ha una lunghezza complessiva di 4 Km con 2 ore di percorrenza, passando per le 3 le contrade delle valle.
ANELLO GIALLO
PARTENZA/ARRIVO: Contrada Piana
DISLIVELLO: +220 m
DIFFICOLTÀ: E (escursionistica)
LUNGHEZZA: 6 Km
TEMPO DI PERCORRENZA: 3 Ore
Il secondo percorso più lungo ha una lunghezza complessiva di 6 Km con 3 ore di percorrenza, passando per le 9 le contrade delle valle.
Nell’incantevole Val Lunga troverete 11 contrade storiche con i cartelli descrittivi, le fontane e le antiche mulattiere, edicole con i misteri del rosario con riproduzioni delle opere di Rupnik accompagnate da frasi di Suor Maria Laura.
Nel periodo invernale è opportuno munirsi di attrezzature adeguate per la presenza della neve.
Da Buglio in Monte la salita è prima su strada asfaltata, poi cementata con pendenze elevate costanti fino al 15%: si usa spesso l’assistenza medio/alta del motore per cui il consumo di batteria può essere notevole. Sull’ultimo tornante che a destra porta a Our di Cima si prende la strada sterrata con fondo compatto che sale ripida a sinistra e conduce all’ampio terrazzo dell’Alpe Granda. Qui si può godere di un panorama a 360 gradi: dalla Valtellina alla Valmasino e al Monte Disgrazia. Un ultimo breve tratto di sentiero verso destra arriva al Rifugio Alpe Granda. In discesa è possibile scegliere la variante della “tagliafuoco” (molto sassosa e piena di vegetazione) che parte sempre sullo stesso ultimo tornante di Our e attraversa fino a Prati Erbolo; qui si incontra la strada asfaltata che scende fino ad Ardenno, permettendo ai più allenati che sono partiti dal piano di completare il giro.
Da Gerola Alta, precisamente dalla Piazza Pizzo Tre Signori, dirigersi al di là del torrente Bitto, attraversando il ponte e raggiungendo il lavatoio. Da qui, sarà visibile sulla vostra destra la mulattiera che sale verso il percorso degli Ecomusensi. Arrivati al bivio per quest’ultimo, proseguire stando sul sentiero di sinistra, salendo verso una stalla visibile pochi metri dopo. Da qui il percorso si immerge in uno stupendo bosco di faggi, il cui sottobosco è caratterizzato dai tipici colori autunnali anche nella stagione estiva. Il sentiero prosegue con una serie di piccoli tornanti, ed una parte finale caratterizzata da alcuni gradini, per poi sbucare dal bosco e giungere ai primi prati della località di Bominallo. Proseguendo per la mulattiera si incontra presto una cappelletta votiva, “gisöl” in dialetto locale, ed una serie di baite.
Attraversando gli ultimi prati della parte alta, si potrà iniziare a godere di una splendida ed ampia vista sulla Valgerola e le sue principali cime, ma anche sulla testata delle Alpi Retiche. Da Bominallo è possibile proseguire per il Monte Motta (1971 m), seguendo il sentiero che si snoda tra le ultime baite della località.
Escursione adatta a tutti che permette di osservare da vicino la vita d’alpeggio, dalla mungitura alla preparazione del formaggio Bitto, all’interno delle tipieche baite dette calecc.
Dal Rifugio Bar Bianco si imbocca il sentiero che percorre i pascoli soprastanti, fino alla Baita del Prato. A sinistra si raggiunge la Val di Paiper toccando l’appartato Lago Culino (1959 m) e arrivare alla soprastante Baita Culino (2042 m).