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Buglio in Monte – Alpe Granda

PARTENZA: Buglio in Monte

ARRIVO: Alpe Granda

LUNGHEZZA: 9,5 km (a/r 19 km)

DISLIVELLO: +1100 m

DIFFICOLTÀ: Difficile

DURATA: 3-4 h

Da Buglio in Monte la salita è prima su strada asfaltata, poi cementata con pendenze elevate costanti fino al 15%: si usa spesso l’assistenza medio/alta del motore per cui il consumo di batteria può essere notevole. Sull’ultimo tornante che a destra porta a Our di Cima si prende la strada sterrata con fondo compatto che sale ripida a sinistra e conduce all’ampio terrazzo dell’Alpe Granda. Qui si può godere di un panorama a 360 gradi: dalla Valtellina alla Valmasino e al Monte Disgrazia. Un ultimo breve tratto di sentiero verso destra arriva al Rifugio Alpe Granda. In discesa è possibile scegliere la variante della “tagliafuoco” (molto sassosa e piena di vegetazione) che parte sempre sullo stesso ultimo tornante di Our e attraversa fino a Prati Erbolo; qui si incontra la strada asfaltata che scende fino ad Ardenno, permettendo ai più allenati che sono partiti dal piano di completare il giro.

Gerola Alta – Bominallo

PARTENZA: Gerola Alta

ARRIVO: Bominallo

DISLIVELLO: +334 m

DIFFICOLTÀ: T (turistico)

DURATA MEDIA: 1 h (andata)

Da Gerola Alta, precisamente dalla Piazza Pizzo Tre Signori, dirigersi al di là del torrente Bitto, attraversando il ponte e raggiungendo il lavatoio.
Da qui, sarà visibile sulla vostra destra la mulattiera che sale verso il percorso degli Ecomusensi. Arrivati al bivio per quest’ultimo, proseguire stando sul sentiero di sinistra, salendo verso una stalla visibile pochi metri dopo. Da qui il percorso si immerge in uno stupendo bosco di faggi, il cui sottobosco è caratterizzato dai tipici colori autunnali anche nella stagione estiva.
Il sentiero prosegue con una serie di piccoli tornanti, ed una parte finale caratterizzata da alcuni gradini, per poi sbucare dal bosco e giungere ai primi prati della località di Bominallo. Proseguendo per la mulattiera si incontra presto una cappelletta votiva, “gisöl” in dialetto locale, ed una serie di baite.

Attraversando gli ultimi prati della parte alta, si potrà iniziare a godere di una splendida ed ampia vista sulla Valgerola e le sue principali cime, ma anche sulla testata delle Alpi Retiche.
Da Bominallo è possibile proseguire per il Monte Motta (1971 m), seguendo il sentiero che si snoda tra le ultime baite della località.

Rasura – Alpe Culino

PARTENZA: Rifugio Bar Bianco (Rasura)

ARRIVO: Baita Culino

DISLIVELLO: +536 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

DURATA: 2 h

Escursione adatta a tutti che permette di osservare da vicino la vita d’alpeggio, dalla mungitura alla preparazione del formaggio Bitto, all’interno delle tipieche baite dette calecc.

Dal Rifugio Bar Bianco si imbocca il sentiero che percorre i pascoli soprastanti, fino alla Baita del Prato. A sinistra si raggiunge la Val di Paiper toccando l’appartato Lago Culino (1959 m) e arrivare alla soprastante Baita Culino (2042 m).

Percorso delle sculture di Dossa

In Valgerola c’è una passeggiata tra castagneti che vi farà scoprire una mostra scolpita nella roccia e un’affascinante abbazia millenaria.

Potrebbe essere un’idea per concedersi una mezza giornata rigenerante nella natura e scoprire due tesori a cielo aperto dell’ Ecomuseo della Valgerola custoditi nel territorio del comune di Cosio Valtellino:

  • I massi scolpiti di Dossa
  • L’abbazia cluniacense di Vallate.

È un’escursione adatta a grandi e piccini.

Il percorso si snoda per 3,5 km (a tratta) con un dislivello di 250 metri lungo su un selciato facile.

Si lascia la macchina al primo tornante della strada della Valgerola e si imbocca la stradina asfaltata per il borgo di Dossa, superato il quale si prosegue su mulattiera sterrata in discesa fino a Vallate.

I massi scolpiti di Dossa sono dei bassorilievi realizzati a grandezza naturale nella roccia dallo scultore Angelo Gabriele Fierro (classe 1941) e raffiguranti per lo più scene religiose che sembrano dare vita alle rocce stesse.

La chiesa e il monastero dei santi Pietro, Paolo e Maiolo, meglio conosciuta come Abbazia di Vallate, sorgono in una radura del bosco dove nel corso dell’undicesimo secolo è stato costruito questo complesso. Oggi è possibile ammirare la torre campanaria, che svetta sopra la chioma delle piante, e una porzione significativa della Chiesa, finemente realizzata in blocchi di pietra locale di misura e colorazioni diverse e impreziosita da decori che non passano inosservati.

Testo di Musei della Valgerola – autrice Veronica Maccani.

San Martino – Val di Mello

PARTENZA: San Martino

ARRIVO: Val di Mello

DISLIVELLO: +100 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

DURATA: ca. 20/30 min

Da Infopoint: Partendo dall’infopoint di San Martino si prende la via che porta alla Chiesa di San Benedetto. Dopo averla superata si trova l’imbocco del sentiero sulla sinistra. Da qui si arriva alla Val di Mello.

Da Campo Sportivo: Partendo dal parcheggio del campo sportivo si trova l’inizio del sentiero sulla destra prima del ponte. Arrivati al parcheggio in Val di Mello si può proseguire fino in fondo alla vallata.

Filorera – Predarossa

PARTENZA: Filorera (Val Masino)

ARRIVO: Preda Rossa

LUNGHEZZA: 12,2 km (a/r 24,4 km)

DISLIVELLO: +1120 m

DIFFICOLTÀ: Media

DURATA: 2-3 h

L’itinerario si svolge in Valle di Sasso Bisolo, una laterale della Val Masino, partendo da Filorera. La strada è tutta asfaltata anche nei tratti nuovi, sulla sinistra orografica, che negli anni hanno sostituito il vecchio tracciato distrutto da una frana. La pendenza media è abbastanza alta con passaggi oltre il 10% che richiedono anche l’utilizzo dell’assistenza media del motore. A circa metà salita si giunge nel bel piano di Sasso Bisolo, dove è situato il Rifugio Scotti. La salita riprende con una sequenza di tornanti che portano a un parcheggio. Un breve tratto di sentiero molto sconnesso con fondo pieno di grossi sassi conduce al grande Piano di Preda Rossa dominato dal Monte Disgrazia e dai Corni Bruciati. Si potrebbe fare il giro completo del Piano, ma sapendo che bisogna affrontare un guado.

Alpe Scermendone

PARTENZA: Buglio in Monte/Our di Cima

ARRIVO: Alpe Scermendone

DISLIVELLO: +715 m

DIFFICOLTÀ: T (turistica)

DURATA: 2 h

Il lungo dosso che, alle spalle del paese di Buglio in Monte, si snoda dalla Punta Mercantelli (2070 m) alla Cima Vignone (2608 m) è conosciuto col nome di Scermendone.

Posto a cavallo tra la Valtellina e la Valle del Sasso Bissolo (Val Masino), la felice esposizione consente una rapida scomparsa del manto nevoso e rende la zona adatta a passeggiate in tutta tranquillità, senza arrancare nella neve, ma tuttavia con la possibilità di raggiungere una quota superiore ai 2000 metri.

Da Buglio in Monte si giunge con la vettura sino al maggengo di Our di Cima (1415 m) ottima base di partenza per diverse escursioni.

Si va infatti da quella più semplice sino all’Alpe Granda (40 minuti), alla passeggiata attraverso le località “Merla” e “Verdel” di indubbio valore naturalistico, alla più lunga salita all’alpe Scermendone e alla chiesetta di San Quirico (2130 m – circa 2 ore).

Nelle vicinanze della chiesetta (2131 m) il comune di Buglio in Monte ha attrezzato una baita nella quale, in caso di maltempo, è possibile ripararsi.

La vista che si gode da qui è veramente eccezionale: a nordest spicca imponente la mole del Monte Disgrazia e il gruppo dei Corni Bruciati, a nord, in secondo piano, le cime della Val Masino; a sud si apre la Valtellina con un impressionante colpo d’occhio che percorre tutte le Alpi Orobie, dal Monte Legnone sino al gruppo dell’Adamello.

Poira di Civo – Bivacco Bottani-Cornaggia

PARTENZA: Poira di Dentro (Civo)

ARRIVO: Bivacco Bottani Cornaggia

DURATA: (andata) 3 h 30 min.

DIFFICOLTÀ: E (Escursionisti)

Per gli amanti dei panorami, l’escursione al Bivacco Bottani Cornaggia permette di osservare la Valtellina, da Sondrio al Lario, e le Valli del Bitto.

Da Poira di Dentro (1077 m) si risale l’assolato versante che precede le baite di Prà Sücc. Oltre il limite degli alberi il percorso si addolcisce, fiancheggiato a sinistra dai Tre Cornini. Dall’Alpe Visogno (2003 m), tra grandi rocce modellate da antichi ghiacciai, si volge gradualmente a destra fino al Bivacco Bottani Cornaggia (2327 m).

Laghi di Porcile

PARTENZA: Arale (Val Lunga, Tartano)

ARRIVO: Lago di Sopra

DISLIVELLO: +600 m

DIFFICOLTÀ: E (Escursionistica)

DURATA: ca. 2 h

Itinerario

Il punto di partenza è in Val Lunga (la valle a sinistra rispetto al centro abitato di Tartano), nei pressi della contrada Arale, quando la strada termina in località Scesure ed inizia, in prossimità di un tornante, il sentiero numero 112.

Siamo circa a quota 1500 m; qui il percorso attraversa un bosco di conifere e, poi, una serie di prati, con i muretti a secco, barek in dialetto, che una volta delimitavano le porzioni di pascolo e oggi raccontano il passato agricolo-pastorale della Val Tartano.
Superata la Baita Bianca, si attraversauna passerella in cemento sul torrente della Val Dordonella e una serie di tornanti in un fresco sottobosco. In sottofondo il mormorio delle acque del torrente Tartano, che scendono a valle, e che, poco sopra, sono da attraversare su un percorso di sassi nella piana con la Casera Porcile (1803 m),
Un bel prato in pendenza, fiorito con la bella stagione, accompagna verso la Baita Lares.

Al bivio seguire sul sentiero di sinistra.
Il percorso, indicato con i segnavia bianco-rossi, risale su roccia e sentiero, tra cespugli e pochi larici, sino a raggiungere – dopo un pianoro – il primo lago, a quota 2005 metri, detto “Piccolo”.
In sequenza, il dislivello è modesto, ci sono, ognuno in una sua conca, il lago “Grande” (2030 m) e poco più su, seguendo la segnaletica, il lago “di Sopra” (2095 m).

Il punto panoramico

Il sentiero 101, indicato da un cartello a pochi metri dal terzo lago, passando sui massi di una ganda raggiunge la cresta e il Passo di Tartano (2108 m slm). È su questa linea di confine tra la provincia di Sondrio e la provincia di Bergamo che, con lo sguardo verso la Val Tartano, c’è la migliore visuale sui laghi di Porcile.

E in inverno…

Per chi ha desiderio di raggiungere i laghi di Porcile in inverno, con le ciaspole o gli sci, c’è la guida “Val Tartano: tutte le cime con gli sci” di Roberto Ganassa, fotografo ed appassionato di montagna, edita da Beno Editore.

(Fonte: www.amolavaltellina.eu)

Sentiero Valtellina

Il Sentiero Valtellina è un itinerario ciclopedonale che si sviluppa lungo il fiume Adda tra Colico e Bormio per una distanza complessiva di 114 km. Permette di spostarsi dall’Alto Lario all’Alta Valtellina, e, tramite il collegamento con la ciclabile Valchiavenna, fino in Bregaglia raggiungendo la Svizzera.

Lungo il Sentiero, nel cuore delle Alpi, oltre alle bellezze naturalistiche offerte dai monti orobici a sud e da quelli retici a nord, si incontrano numerosi borghi che raccontano con le loro testimonianze di arte e civiltà alpina il sapiente rapporto tra uomo e montagna che i valtellinesi hanno tramandato di generazione in generazione.

La realizzazione del Sentiero è stata resa possibile grazie agli interventi delle Comunità Montane della Valtellina che, ognuno per il proprio territorio di competenza, hanno investito nella realizzazione e nella manutenzione del tracciato.

Su questa pagina www.valtellina.it ulteriori dettagli con la mappa del Sentiero Valtellina.

TRATTO COLICO – MORBEGNO – FORCOLA

Il tratto di Sentiero Valtellina che attraversa il Mandamento di Morbegno è quello che, partendo da Colico, arriva fino al territorio comunale di Forcola. Il Sentiero dapprima si inoltra nella Riserva del Pian di Spagna su fondo sterrato fino ad oltrepassare la statale 36 e raggiungere l’Adda. In breve tempo, procedendo verso est, ci si trova nel territorio comunale di Dubino, entrando ufficialmente in Valtellina. L’imponenza del Legnone con l’anfiteatro della Val Lesina a sud e le vette retiche della Valchiavenna a nord, tra le quali spiccano il Monte Stella e il Pizzo Manduino, accompagnano questo ingresso. Proseguendo si passa nelle vicinanze di Mantello e poi Traona, un tempo capoluogo della Bassa Valle, per poi giungere, dopo essersi portati sulla sponda nord dell’Adda attraversando la caratteristica Isola della Pescaia, al settecentesco Ponte di Ganda e quindi a Morbegno. Riprendendo il Sentiero si procede verso est sulla sponda nord del fiume, attraversando la frazione di Campovico e poi quella di Paniga, proseguendo verso Ardenno e quindi raggiungendo i territori del comune di Forcola.

DOVE DORMIRE E DOVE MANGIARE lungo il Sentiero Valtellina

Alberghi

  • Hotel Rezia Valtellina (Cosio Valtellino)

Agriturismi

  • La Fiorida Az. Agricola (Mantello)
  • Le Case dei Baff (Ardenno)

B&B

  • B&B Elisa (Talamona)
  • La Valigia – Bed & Bike (Mantello)
  • B&B Monastero (Dubino)
  • Al Verdesentiero (Traona)