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Autore: Infopoint

Lago di Trona + Lago Zancone

PARTENZA E ARRIVO: Pescegallo

DISLIVELLO: 500 m

DURATA: 2 h

DIFFICOLTÀ: E (escursionistica)

I laghi di montagna sono – ognuno – unico e particolare e molto diversi, anche se vicini, sono il Lago di Trona (M 1805), oggi una diga, e il Lago Zancone (M 1957), un laghetto alpino con acqua limpida.

Il punto di partenza è Pescegallo, con il comodo parcheggio (M 1473). Il sentiero numero 14 inizia nei pressi di una baita sulla sterrata che procede verso ovest. Il percorso entra in un bosco fitto, poi in una radura più rada e pianeggiante e sale quindi il tratto più ripido della camminata. Il tracciato è quasi pianeggiante nel passaggio sotto il Pizzo del Mezzodì. La prima tappa – il Lago di Trona (M 1805) – è dopo una breve discesa. Il Lago Zancone è a circa 20 minuti di cammino, seguendo le tracce sulle sponda di sinistra, oppure tornando sul sentiero numero 14.

Il ritorno segue lo stesso itinerario.

(Fonte: www.valgerolaonline.it)

Giro dei Laghi

PARTENZA E ARRIVO: Pescegallo

DISLIVELLO: 1100 m

DURATA: 6 h

DIFFICOLTÀ: E (escursionistica)

La natura è la protagonista del Giro dei Laghi. Il percorso – in un raro ambiente di alta montagna – raggiunge, in ordine, i laghi Trona, Inferno, Rotondo, Zancone e regala incontri con la fauna più tipica, come gli stambecchi; ma c’è anche un elemento più umano: le tracce delle miniere di ferro, in passato tra le economie di questa valle.

Il giro inizia dal parcheggio di Pescegallo (M 1473) e segue la pista in piano – verso ovest – per raggiungere il sentiero che sale nel bosco con le indicazioni per il Lago di Trona / sentiero numero 148. Il percorso – senza mai deviare – raggiunge la diga, che è a quota 1805 metri slm, in circa 1 ora e 30 minuti. Il Lago di Trona è di origine glaciale; è dai primi anni ‘40 una fonte di energia elettrica. La diga è da superare lungo il passaggio sul muro, poi è da seguire la traccia che – nei pressi di una baita – risale la pietraia, con i resti di antiche miniere, verso il Lago Inferno (M 2072). Il bacino artificiale è tra il Pizzo di Trona (M 2510), il Pizzo dei Tre Signori (M 2554) e il Pizzo Varrone (M 2325). Il percorso prosegue oltre la diga per raggiungere la bocchetta di Varrone (M 2130) e – da qui – seguire il sentiero verso sinistra lungo la sponda del lago. La traccia per la Bocchetta d’Inferno (M 2306) è tra le rocce, che sono le protagoniste di questo paesaggio, e prosegue su una traccia ripida per la sella a quota 2457 metri slm. In vista – più in basso, sotto il Pizzo di Trona – c’è il Lago Rotondo (M 2254). La discesa è ripida ed è quindi da prestare molta attenzione per il terreno instabile. Il lago – in una conca – è di un blu intenso; intorno solo la roccia grigia e qualche ciuffo di erba. Il percorso prosegue lungo il sentiero numero 14, che scende in Valle di Trona per il LAGO ZANCONE (M 1957), un laghetto verde acqua; ci sono alcuni massi – nel mezzo – come isolotti. Lì seguire il sentiero per il Lago di Trona e – quindi – seguire il sentiero numero 148 che torna a Pescegallo, il punto di partenza.

(Fonte: www.valgerolaonline.it)

Chiesa di Sant’Alessandro

La Chiesa di Sant’Alessandro si trova in posizione dominante sulla “grande borgata di Traona”. Le case lasciano gradualmente il posto ai vigneti terrazzati che caratterizzano il paesaggio traonese. Inoltre, essa si lascia osservare da buona parte della Bassa Valtellina.

Esistente già nel secolo XIII, venne ricostruita a partire dal 1604 e consacrata nel 1690, conservando il campanile e alcuni elementi precedenti: l’abside rivolta ed est e l’elegante porticato che regala un suggestivo panorama della bassa valle. Gli interni sono affrescati dal Gianolo Parravicini, autore anche dei dipinti che decorano il presbiterio con quadrature di G. Antonio Torricelli (1756).

Bosco di Co Vivo

l Bosco Co Vivo di Dazio è un percorso facile e adatto alle famiglie con bambini piccoli.

Il percorso parte dalla Chiesa di Sant’Anna. Sarà poi il bosco con le sue creature a guidarvi lungo il tragitto.

Il sentiero procede quasi interamente in piano pertanto è percorribile da bambini molto piccoli (dai 3 anni in su).

Si tratta di un giro ad anello lungo il quale i bambini saranno motivati a camminare per scoprire le sculture lignee che lo animano: gnomi intagliati negli alberi, grandi panchine di legno, ragnatele gigantesche, matitoni di legno colorati. E poi picchi nascosti nei buchi degli alberi e grandi massi dipinti.

Da non perdere il grande “quadro” a tema montagna che si trova sull’enorme masso a fine percorso e che preannuncia i dipinti dei muri a secco che incontrerete scendendo: gnomi e folletti, grandi cavallette, volpi e gli abitanti del bosco immortalati nei sassi con colori brillanti.

Valgerola – Ecomusensi

Un divertente percorso multi-sensoriale accessibile a tutti

Il “Percorso degli Ecomusensi” è un percorso multi-sensoriale di 1 km con piazzole dotate di diverse installazioni per la stimolazione dei cinque sensi.

Questo tracciato, facilmente raggiungibile dal centro del paese di Gerola Alta, è stato progettato per essere pienamente accessibile a tutti, e per stimolare e potenziare tutti i cinque sensi di chi lo frequenterà, siano essi bambini, adulti, anziani o persone con disabilità psichica e motoria. Il percorso si inserisce in un ambiente di particolare interesse dal punto di vista paesaggistico, naturale e panoramico come quello della Valgerola: il tempo trascorso in un ambiente simile può dare a tutti una serie di benefici per la salute, partendo dalla riduzione dello stress.

Per darvi un’idea di quello che vi aspetta quando visiterete il percorso, immaginatevi di iniziare il circuito, di attraversare aiuole con aromi e colori diversi e altre piazzole pensate per stimolare i sensi del gusto e dell’olfatto. Ora fermatevi un attimo a riposare e ascoltate questi suoni e strumenti musicali. Adesso se volete chiudete gli occhi: davanti a voi ci sono dei pannelli tattili che potrete toccare per farvi svelare un’altra parte del cammino. Proseguite attraversando un sentiero con materiali e installazioni sugli alberi, tubi sonori, bandiere ecc… Un’altra sosta di riposo e siete giunti alla fine!

(fonte www.valgerolaonline.it)

Biblioteca Civica “Ezio Vanoni”

La sede
La biblioteca civica “Ezio Vanoni” è stata costruita nel 1965, in occasione del decimo anniversario della morte di Ezio Vanoni, economista valtellinese e più volte ministro. Autore del progetto è Luigi Caccia Dominioni, uno dei protagonisti dell’architettura italiana del Novecento, originario di Morbegno e amico dello stesso Vanoni.
Nel 2015 si è concluso l’intervento di riqualificazione, nell’ambito del progetto di rinnovamento di otto biblioteche del Sistema bibliotecario della Valtellina, finanziato dalla Fondazione Cariplo. Il progetto ha permesso di migliorare l’organizzazione dei servizi e delle raccolte e di rinnovare gli spazi e gli allestimenti e, in particolare, ha consentito di ampliare gli spazi per il pubblico, attraverso l’adeguamento funzionale del piano interrato. La biblioteca è ora un luogo confortevole e accogliente, dove incontrarsi, passare il proprio tempo libero, ma anche imparare, fare e conoscere.

I servizi
La biblioteca offre una collezione di circa 40.000 documenti suddivisa in narrativa e saggistica per adulti, libri per ragazzi da 0 a 14 anni circa (circa 7.000 documenti), una raccolta di circa 3.500 film e documentari in DVD e CD musicali, libri e altri materiali di interesse locale, una vasta scelta di periodici, tra quotidiani, settimanali e mensili. E’ possibile richiedere libri, CD e DVD da altre biblioteche della rete provinciale e ricevere informazioni sulla biblioteca digitale MediaLibraryOnLine. La biblioteca mette a disposizione postazioni per la navigazione Internet e per i servizi multimediali. La navigazione Internet, disponibile anche tramite Wi-Fi, è gratuita.
Le attività
La biblioteca aderisce al programma Nati per Leggere, che promuove la lettura ad alta voce in famiglia per i bambini da 0 a 6 anni. Inoltre partecipa a Volontari per la Cultura, il programma di volontariato culturale nelle biblioteche e nei musei della provincia di Sondrio.

Informazioni

Via Cortivacci, 4
23017 – Morbegno (SO)
0342 610323
Clicca qui per accedere al sito

© Foto di Giacomo Albo

Mantello – La Piazza – Prati Nestrelli

PARTENZA: Mantello

ARRIVO: Prati dell’O

LUNGHEZZA: 12 km (salite); 10,4 km (discese); 22,4 km (a/r)

DISLIVELLO: 1100 m

DIFFICOLTÀ: Difficile

TEMPO DI PERCORRENZA: 3-4 h

Percorso circolare che sfrutta la tagliafuoco che collega La Piazza ai Prati Nestrelli. La salita è su strada asfaltata fino a Cino. Da qui, verso ovest, si sale sulla carrozzabile con fondo cementato e sterrato, vietata al transito delle auto. La pendenza media non è difficile. Si arriva all’ampia Alpe Piazza posta sul crinale che divide la Costiera dei Cech e la Valle dei Ratti: siamo sul confine tra la Valtellina e la Valchiavenna. Dalla parte alta dei prati si ha un’ottima visuale sull’Alto Lario. Poco prima dell’Alpe è possibile raggiungere un dosso su cui sorgono i ruderi di San Giuliano, da dove si può vedere anche il Lago di Novate all’imbocco della Valchiavenna. L’itinerario prosegue in salita su fondo sterrato sconnesso fino al balcone dei Prati dell’O e in discesa ai Prati Nestrelli. Si torna a Civo su strada cementata ripida.

PASS strade agro-silvo-pastorali delle Orobie

Il Consorzio Migliorie Montane nasce da un gruppo di volontari per la gestione e la manutenzione del territorio montano del Comune di Cosio Valtellino e delle strade che lo attraversano.

Le strade Agro-silvo-pastorali sono regolamentate da una legge regionale che ne limita gli accessi e stabilisce il transito a seguito di pagamento. Per facilitare il rilascio dei PASS è stata introdotta un’applicazione che permette di gestire in completa autonomia la registrazione e il pagamento quando necessario.

Hai tempo 30 giorni per regolarizzare il tuo passaggio.

Tutti i fondi provenienti dal rilascio dei PASS vengono utilizzati dal consorzio per la manutenzione del territorio montano.

Oltre all’acquisto dei PASS puoi contribuire attivamente entrando a far parte del Consorzio e diventarne socio sottoscrivendo la tessera attraverso l’APP.

Per maggiori informazioni puoi telefonare al numero 0342 610955 o scrivere a cmm@martinalli.it

Scarica l’app dal sito www.consorziomiglioriemontane.it

Chiesa di San Giovanni di Arzo

Lungo la strada che risale il versante orobico fino al Passo San Marco, a circa 720 m di altitudine nella frazione morbegnese di Arzo, la Chiesa di San Giovanni costituisce un autentico gioiello di devozione.

Costruito in luogo di una precedente cappella quattrocentesca, di cui rimangono alcune tracce pittoriche sulla parete absidale, l’edificio attuale risale al XVII secolo e venne arricchito di pregevoli arredi nel secolo successivo nonché rimaneggiato nelle sue decorazioni interne ed esterne a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Il fronte del tempio, di squisite forme barocche, poggia su un alto zoccolo di granito ed è scandito verticalmente da quattro snelle lesene decorate a grottesca culminanti in un cornicione leggermente aggettante che funge da base per il curvilineo fastigio barocco. La facciata, caso rarissimo in Valtellina, è interamente affrescata: tra il portale e il piccolo rosone troviamo una Sacra Conversazione dell’artista valtellinese G. Gavazzeni (seconda metà del XIX secolo) in cui compaiono la Madonna col Bambino, Sant’Antonio da Padova e il Battista, mentre ai lati, tra le lesene, riconosciamo nelle finte nicchie a destra San Luca e a sinistra San Giovanni. Più in alto, tra il marcapiano e il fastigio, osserviamo infine le Virtù Teologali.

L’interno, intimo e accogliente, ad aula con volta, presenta due cappelle laterali e un abside a pianta quadrangolare. Le volte dell’unica navata furono dipinte con semplici motivi ornamentali tra il 1877 e il 1934 mentre lungo le pareti si snoda un’interessante Via Crucis dipinta da Pietro Passerini, secondo la tradizione, allievo del Gavazzeni. La cappella di destra, dedicata alla Madonna, ospita un’elegante ancona lignea risalente al XVI secolo, ed ospita al suo interno una vivace tela tardo-cinquecentesca raffigurante la Madonna col Bambino coronata da due angeli e i Santi Pietro e Giovanni Evangelista.

La cappella di sinistra accoglie un’ancona settecentesca interamente dipinta ad imitazione del marmo. Ospita due tele settecentesche: in alto un piccolo dipinto raffigurante un intenso Ecce Homo, e la pala d’altare con il Cristo Crocefisso con ai lati i Santi Luca Evangelista e Francesco Saverio. Nel presbiterio, addossato alla parete di fondo, l’altare maggiore di epoca barocca in marmi policromi è coronato da un’ancona lignea a portale datata 1590 che racchiude una tela coeva dell’artista tardo manierista Antonio Canclini, originario dell’Alta Valtellina, raffigurante Il Battesimo di Cristo. Dietro l’altare è emersa negli ultimi interventi di restauro una lunetta affrescata risalente alla prima cappella quattrocentesca.