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Autore: Infopoint

Chiesa di Sant’Ambrogio

Citata per la prima volta in un documento del 1350, una chiesa dedicata a Sant’Ambrogio sorgeva a Regoledo sicuramente almeno già dal IX secolo. Essa era legata alla presenza dei monaci benedettini di Sant’Ambrogio di Milano. Di questo tempio, che sappiamo essere stato ampliato nel Settecento, non rimane più nulla in quanto abbattuto nel 1919 quando la chiesa nuova era già completata. L’attuale chiesa di Sant’Ambrogio venne eretta ex-novo a partite dal 1862 su commissione della comunità parrocchiale di Regoledo. Il progetto fu affidato a Cesare Scalcini, di origini morbegnesi, che disegnò un edificio neoclassico ispirato alla basilica di San Carlo al Corso di Milano. L’orientamento era Est-Ovest e la pianta centrale ruotava attorno ad un grande ottagono, con vani aperti su ogni lato.

All’interno, il catino absidale presenta un affresco di Alberto Gavazzeni raffigurante la Glorificazione di sant’Ambrogio. Quindi nella maestosa cupola l’affresco di Cristo Re dell’universo, opera di Mario Albertella, risale al 1933. In quest’ultimo è anche interessante notare due angeli che sorreggono la bandiera del Regno d’Italia e dello Stato Pontificio, in omaggio ai Patti Lateranensi da poco siglati. Dalla precedente chiesa provengono l’altare di San Giuseppe, la tela settecentesca in esso collocata raffigurante il Transito di san Giuseppe e anche il cinquecentesco Trittico Baruta, preziosa opera lignea posta nella parete destra dell’abside.

Bivacco Legui

Scöcia – Rifugio Alpe Piazza – Bivacco Legui

PARTENZA: Scöcia (1373 m)

ARRIVO: Bivacco Legui (2000 m)

DISLIVELLO: ca. +627 m

TEMPO: ca. 2 ore

Si parcheggia l’auto in località Scöcia (1373 m): oltre la strada non viene spazzata. Si sale sulla carrozzabile verso Cornelli. A circa 1500 m, appena prima del divieto di transito, c’è uno spiazzo. Sulla destra si stacca il sentiero per il Rifugio Alpe Piazza (cartelli). Si seguono le tracce sempre presenti e poco dopo si sbuca su terreno aperto verso le baite di Corte Grande (1624 m). La vista da qui abbraccia tutto il percorso che si andrà a compiere. Si supera verso N il pianoro dell’alpeggio. Al suo termine il sentiero entra nel bosco e dopo una salita ecco una radura ai piedi di Cornelli. Si piega a SE traversando alti sopra le baite di Baitridana (1750 m). Insistendo nella medesima direzione si giunge al Rifugio Alpe Piazza (1835 m). Puntando verso il crestone occidentale del Monte Lago (2322 m), si può giungere fino al Bivacco Legui (2000 m).

Pizzo Berro

Rifugio Ronchi – Pizzo Berro

PARTENZA: strada per il Rifugio Ronchi (1000 m o fin dove è sgombra dalla neve)

ARRIVO: Pizzo Berro (1851 m)

DISLIVELLO: ca. +851 m

TEMPO: 2 ore e 20′

Si sale in auto lungo la strada che da Bema porta al Rifugio Ronchi fino a 1000 m. Una volta parcheggiato e indossate le ciaspole, si percorre un tratto di strada per poi giungere ai prati innevati. Dai pressi del rifugio è già ben visibile la croce di vetta. Un centinaio di metri oltre la struttura, sulla destra si stacca il sentiero (cartelli) per il Pizzo Berro. Lo si segue fino a sbucare a Fracino (1492 m), dove il bosco si apre. Si attraversa la radura, quindi in alto si riprende il sentiero che comincia a prendere quota in direzione SO. La salita nel bosco è piuttosto ripida. Improvvisamente la vegetazione si apre e si scorge la croce di vetta. Senza calcare i ripidi pendii laterali, si segue la breve dorsale che regala la vetta del Pizzo Berro (1851 m).

Alpe Sona

Biorca – Alpe Sona

PARTENZA: Biorca (1164 m)

ARRIVO: Alpe Sona (1900 m)

DISLIVELLO: ca. +736 m

TEMPO: ca. 2 ore e 30′

DIFFICOLTA’: OSA

La partenza è dalla Biorca (1164 m). Si percorre la Val Corta, per poi attraversare (sx) il ponticello poco prima dei Barbera. Quindi ci si comincia ad inoltrare il Val di Lemma, tenendo sempre la sinistra (destra idrografica) del torrente senza possibilità di sbagliare. Giunti alla casera di Lemma bassa (1694 m), si raggiunge il torrente e lo si attraversa. Si prende quota in sinistra orografica su un costolone boscoso seguendo grossomodo il tracciato del sentiero estivo. Dopo numerosi zig zag, si sbuca improvvisamente nei pascoli aperti dell’Alpe Sona (1900 m). Il luogo regala una sensazione di libertà e calma assoluta, rotta esclusivamente dalle nostre voci. Davanti si ha la prestante mole del Foppone (2303 m), mentre più a sinistra c’è il Monte Tartano (2290 m), per niente slanciato.

Cima della Rosetta

PARTENZA: Tir Di Bur (P su strada agro-silvo-pastorale, 1203 m)

ARRIVO: Cima della Rosetta (2156 m)

DISLIVELLO: 939 m

TEMPO: 3 h

IL PERCORSO È DI MEDIA DIFFICOLTÀ SOLO IN CONDIZIONI DI NEVE STABILE

La Cima della Rosetta (2156 m) è “la classicissima” dello scialpinismo in Valgerola, ma è un itinerario molto consigliato anche per i ciaspolatori. Il panorama ricompensa di ogni fatica.

Il parcheggio in località Tir di Bur (1203 m), uno slargo a lato della strada che collega Rasura con il Rifugio Bar Bianco, è il punto di partenza per la Cima della Rosetta (2156 m).

È possibile seguire il tracciato a tornanti, oppure risalire tra i boschi e lungo i prati dei maggenghi, Larice (1319 m) e Ciani (1380 m) e in 1 ora e 30 circa ecco il Rifugio Bar Bianco (1522 m).

La croce della cima è – da lì in poi – sempre ben visibile.

Il percorso procede, sulla destra del pendio, fino alle Baite del Prato (1715 m) e poi oltre per raggiungere un rado boschetto prima della cresta. Il tratto più ripido, da percorrere con attenzione, conduce alla croce in ferro sulla vetta a 2156 metri slm.

In assenza di neve il punto di partenza è il parcheggio nei pressi della località Ciani o del Rifugio Bar Bianco.

Chiesa di Sant’Antonio Abate a Pedesina

La chiesa parrocchiale di Pedesina, dedicata a Sant’Antonio Abate, fu consacrata il 30 novembre 1424 e divenne parrocchia circa due secoli dopo, nel 1634. E’ raggiungibile salendo una stradina a destra della via principale del paese la chiesa. Caratterizzata dalla vista panoramica del sagrato, presenta una sola navata con battistero e due cappelle laterali. Nella cappella di destra è presente una “Ultima Cena” realizzata dal pittore pedesinese Antonio Tarabini, risalente al 1649. Degna di nota è altresì la pala in legno dorato, finemente scolpita ed intagliata, decorata da colonnine e putti presente nella cappella a sinistra.

L’altare maggiore è caratterizzato dalla presenza di un “Cristo giovane”, di autore sconosciuto, datato 1686. La casa parrocchiale, alla sinistra della chiesa, custodisce un affresco risalente al 1564, raffigurante la “Vergine con il Bambino insieme a San Rocco e a San Sebastiano”. L’opera è del grosino Cipriano Valorsa, tra i più capaci pittori valtellinesi del XVI secolo.

Nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2009, durante un forte temporale, un fulmine colpisce la base della croce posizionata in cima al campanile. Caddero pezzi sul terreno circostante, fortunatamente senza provocare gravi danni né feriti. La croce è stata successivamente riposizionata sul campanile ristrutturato, grazie anche all’intervento della Pro Loco di Pedesina. I frammenti originali sono stati raccolti e ricomposti, e sono tutt’ora visibili all’esterno della Chiesa.

Chiesa di San Michele Arcangelo

Riedificata nel corso del XVII sec. in sostituzione di una cappella quattrocentesca, la chiesa di San Michele Arcangelo si presenta all’interno ricca di opere di pregio. Sono splendidi i confessionali lignei settecenteschi arricchiti da un’opulenta decorazione posti lungo i fianchi della navata su cui si affacciano quattro cappelle laterali. L’altar maggiore è costituito da un’imponente ancona lignea di fattura barocca architettonicamente strutturata. Alle pareti del presbiterio otto tele del valtellinese Cesare Ligari (sec. XVIII) con busti di santi tra le quali spicca per qualità quella raffigurante il santo boemo, martire della confessione Giovanni Nepomuceno. Nell’annesso oratorio è da vedere la pala con l’Immacolata opera di Giacomo Parravicini detto il Gianolo.

Chiesa di San Giorgio

La Chiesa di San Giorgio fu eretta tra il Seicento e il Settecento in sostituzione di un più piccolo tempio quattrocentesco. L’interno spazioso presenta quattro cappelle laterali. Tra i gioielli della chiesa vi è la tela con il Transito di San Giuseppe replica dell’opera dipinta da Andrea Lanzani (sec XVIII) per l’insigne collegiata di San Giovanni Battista di Morbegno. Decisamente interessante è anche la pala del primo altare a destra raffigurante San Giovanni Nepomuceno con i Santi Carlo Borromeo e Filippo Neri (sec XVIII).

Involtini golosi al Piattone

Tempi di preparazione: 60 minuti

Difficoltà: 1/5

Tipicità: 3/5

Ingredienti per 4 persone:

8 fette di petto di pollo
4 fette di prosciutto cotto affumicato
300 g PIATTONE
q.b. salvia fresca
1/2 bicchiere di vino bianco secco

Preparazione:

Stendete le fettine di petto di pollo (in alternativa è possibile usare anche il tacchino), battetele leggermente per renderle più sottili e disponete il prosciutto cotto affumicato sopra ciascuna fetta. Tagliate il PIATTONE a bastoncino e disponetelo nella parte bassa della fetta con la fogliolina di salvia fresca. Con un movimento rotatorio arrotolate la fettina di pollo il più stretto possibile; chiudete l’involtino con due stuzzicadenti ed infarinatelo leggermente. Nel frattempo preparate sul fuoco una padella con poco burro e/o olio d’oliva per fare la cottura; disponete gli involtini nella padella ben calda e rosolate per 3-4 minuti tutta la superficie degli involtini golosi. Sfumate con il vinco bianco secco e lasciate cuocere per altri 3 minuti, finchè il cuore caldo di PIATTONE inizierà a sciogliersi. Servite con un contorno di stagione a vostro piacimento.

Ricetta tratta da www.latteriavaltellina.it

Quiche al salmone affumicato con piattone e asparagi bianchi

Tempi di preparazione: 45 minuti

Difficoltà: 1/5

Tipicità: 2/5

Ingredienti per 4/6 persone:

  • 1 disco di pasta brisé
  • 180 g di salmone affumicato
  • 5 asparagi bianchi
  • 300 g di PIATTONE
  • 200 ml PANNA FRESCA LATTERIA SOCIALE VALTELLINA
  • q.b pepe

Preparazione:

Mettete il disco di pasta brisé in una teglia rotonda da forno e disponete il salmone su tutta la superficie interna e gli asparagi bianchi a raggiera;
Tagliate il PIATTONE a cubetti e disponeteli sopra il salmone affumicato avendo l’accortezza di coprire in modo omogeneo la torta;
Prendete la PANNA FRESCA LATTERIA SOCIALE VALTELLINA e versatela all’interno della torta salata. Livellate il composto ed arricciate leggermente i bordi della torta senza far uscire il composto;
Infornate a 180° per 25-30 minuti finchè la sfoglia sarà  dorata. Lasciate intiepidire la torta salata e servite a tavola.

Ricetta tratta da www.latteriavaltellina.it